Migliaia di posti di lavoro persi o una vittoria contro un monolite: all’indomani dell’addio di Amazon ai suoi progetti per la creazione di una nuova sede a New York, le reazioni tra i residenti a Long Island City, sulla riva dell'East River, sono di segno opposto. Alcuni esprimono sollievo rispetto al fatto che si sia evitato l'impatto di circa 25mila persone che sarebbero piombate sul quartiere. Altri appaiono increduli e preoccupati del mancato sviluppo e della mancata creazione di posti di lavoro. Secondo un sondaggio dell'Università di Siena, circa il 56 per cento dei newyorkesi era favorevole al progetto, mentre il 36 per cento si opponeva. In questo caso, a vincere è stata la minoranza, capeggiata dalla giovane e lanciatissima parlamentare democratica Alexandria Ocasio-Cortez, da sempre contraria al progetto di Jeff Bezos. "Numerosi politici a livello statale e locale hanno detto chiaramente che si sarebbero opposti alla nostra presenza" attacca il colosso dell’e-commerce. Amazon aveva lanciato una gara tra le città statunitensi per la scelta del luogo dove far sorgere il suo secondo quartier generale, dopo quello di Seattle, decidendo a novembre di dividere la nuova base in due: una parte a New York e l'altra ad Arlington, in Virginia. In aggiunta, Amazon aveva comunicato di aver scelto Nashville (Tennessee) per un nuovo centro di eccellenza legato alla gestione degli ordini, al trasporto delle merci e ad attività simili. In entrambe le località, i piani di Amazon sono stati accolti entusiasticamente. Nel caso di New York, invece, il progetto è stato avversato da una parte dell’opinione pubblica per almeno un paio di ragioni: la società avrebbe ricevuto degli incentivi economici per realizzare il suo campus nel Queens e inoltre si temeva che la presenza del gigante dell'e-commerce e dei suoi dipendenti avrebbe fatto crescere a dismisura i prezzi delle case in quella zona (Long Island City, nel Queens), costringendo la popolazione locale ad allontanarsi ulteriormente dal centro della città.
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