Intesa storica a Vienna tra Teheran e le potenze mondiali sul futuro del programma nucleare iraniano. L'intesa, che prevede anche la cancellazione delle sanzioni, è stata raggiunta grazie a un compromesso tra Washington e Teheran che permetterà agli ispettori Onu di visitare i siti militari iraniani. L'accesso, tuttavia, non verrebbe necessariamente garantito: l'Iran ha il diritto di appellarsi a un tavolo arbitrale con le potenze del "5+1".
Il seppur cauto ottimismo che si avvertiva alla vigilia dell'incontro odierno era dunque giustificato. E l'allarme più volte lanciato da Israele sulla pericolosità di un eventuale accordo non ha influenzato i negoziati.
Una volta firmato l'accordo il Congresso americano avrà 60 giorni di tempo per approvarlo o respingerlo. Dopo il disgelo con la ex Birmania e con Cuba, per Obama - sottolineano i media Usa - l'accordo con l'Iran è il terzo che cambia profondamente le relazioni diplomatiche degli Stati Uniti con Paesi con cui il dialogo era sospeso da decenni. L'Iran - evidenzia il Nyt - di questi tre Paesi è il più importante dal punto di vista strategico, il solo con un programma nucleare e ancora nella 'lista nera' degli stati ritenuti sponsor del terrorismo.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)