Preceduto da “Con i piedi nel Medioevo” (2018) e “Sulle teste nel Medioevo” (2021), “Un Medioevo di abbracci” ( Il Mulino, euro 26,00) completa la trilogia con cui Virtus Zallot ricerca le funzioni e i significati sociali e culturali delle estremità del copro nell’immaginario medievale. L’amor de lonh descriveva la passione che accendeva i cuori e non i corpi che pur non cercandosi si promettevano eterna fedeltà e si donavano anima e cuore eppure come sostiene Andrea Cappellano, il più grande ideologo dell’amore del XII secolo, “l’una persona sopra tutte le cose desidera d’usar li abbracciamenti dell’altra” e sentimento più degno è quello “smisurato e concupisciente desiderio di abbracci furtivi e nascosti”. Uomini e donne si abbracciavano con sorprendente disinvoltura, cercano occasioni, affrontano rischi, sfidano la morale per nutrire il sentimento di fisicità. I ….fatti dentro la letteratura smentiscono quello che crediamo di un tempo che fu invece ardente e appassionato: Cecco Angiolieri, Boccaccio, l’anonimo autore del Novellino, Chretien de Troyes, Marie de France, Chaucer raccontano di assidui abbracci, coniugali e proibiti, baci e carezze date e restituite.

L’uomo tuttavia doveva preferire l’amore puro rinunciando all’amplesso per recare meno offesa a Dio, per preservare l’onore immacolato della madonna ma gli amanti non resistono alla tentazione che il desiderio tende come trappola e dormivano abbracciati. Hieronymus Bosch inserì una coppia abbracciata nel Viandante (1510) ma in particolare scolpiti su capitelli e facciate di chiese romaniche troviamo abbracci sfrontati, uomini e donne nudi che si avvolgono con braccia e gambe in sfacciata intimità. La spiritualità che impregna i secoli al tramonto del paganesimo costringe a una revisione delle condotte di vita del cristiano.

Clemente Alessandrino nel Pedagogo prescrive per i laici che “anche quell’abbracciarsi degli innamorati per strada è segno di un insensato permissivismo, caratteristico di chi ama mettersi in mostra davanti agli altri, ed è un comportamento privo della benché minima grazia”.

Penitenze attendevano chi con sconsideratezza si dava “basci e abbracciamenti” anche se di commiato: straziante e dolcissimo l’abbraccio di Maria al figlio morto, la madre vuole ritardare il momento del distacco come in Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Pietro Lorenzetti. Il Medioevo ci tramanda un vastissimo repertorio di abbracci anche a bambini, cose e sogni, non è solo una esperienza sensoriale concreta ma anche metaforica il cingere e stringere a noi quello che amiamo. Anche Dio e Cristo hanno braccia aperte per accogliere l’umanità, la forma della croce e la postura del Crocifisso erano promessa di un abbraccio salvifico. La storica dell’arte ha concepito il suo libro come ricco e prezioso contenitore di testimonianze per cui finalmente possiamo ampliare l’abbraccio del nostro sguardo sul mondo e sulla Storia comprendendo come l’epoca che più di tutte crediamo oscura brillò d’amore e sensualità.

( 15 ottobre 2024 )