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Voucher, verso stretta. Martedì al via discussione

Sui voucher "serve una riforma, la reclamiamo da due anni. Basta con questa storia, abbiamo tanti problemi sul lavoro. Chiudiamo con questo topolino che abbiamo fatto diventare un super elefante, e parliamo di cose importanti". Questo lo spirito con cui il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, ha varcato nel pomeriggio l'ingresso del ministero del Lavoro. Ad attenderlo i leader di Cgil e Uil ed il ministro del Lavoro Poletti. In agenda c’era la questione degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, cui il sindacato di Via Po attribuisce grande importanza. Ma oggi tutta l'attenzione è concentrata sui voucher. Petteni ha ribadito la posizione della Cisl secondo cui i voucher "non vanno cancellati, ma cambiati". Riguardo alla proposta su cui sta lavorando la commissione Lavoro della Camera, "ho letto cose intelligenti nelle ultime ore, vediamo alla verifica dei fatti", ha aggiunto

Così come annunciato stamane dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, nel pomeriggio è stato presentato il testo definitivo di quello che potrebbe diventare un ’ddl voucher’, oppure passare attraverso la via più rapida del decreto legge. Una strada che il Governo potrebbe decidere di percorrere e che secondo Damiano andrebbe anche bene, ma a patto che si tenga conto dei contenuti decisi dal Parlamento. "Oggi depositiamo una bozza di testo unico, ci sarà qualche aggiustamento, è un testo aperto e non definito", ha sottolineato Patrizia Maestri (Pd), relatrice del provvedimento. "La discussione inizierà martedì, poi fisseremo il termine per gli emendamenti" ha continuato Maestri, aggiungendo che il tema su cui potrebbero esserci delle novità rispetto ai contenuti già trapelati è quello delle categorie di lavoratori che potranno essere pagati in voucher.

Per ora la discussione si è focalizzata soprattutto tetti e limiti che puntano a circoscrivere - per somme di spesa e categorie di lavoratori - l’utilizzo dei buoni lavoro. L’intenzione è infatti quella di fissare una cifra di spesa massima in voucher per ogni impresa a 2-3000 euro l’anno e di restringere anche la platea dei lavoratori che possono essere pagati con questo strumento. Che il committente sia una famiglia, un’impresa senza dipendenti o una pubblica amministrazione, l’ipotesi è quella di poter utilizzare i buoni lavoro solo per studenti, pensionati, disoccupati, disabili, soggetti in situazioni di disagio sociale ed extracomunitari con permesso di soggiorno e in stato di disoccupazione da oltre sei mesi. Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione, non potrà utilizzare i voucher per la gestione dell’attività ordinaria, ma solo per eventi naturali straordinari e manifestazioni straordinarie o di carattere solidaristico. Altra ipotesi sul tavolo è quella che prevede, solo per le imprese, un aumento del costo dei voucher il cui valore nominale salirebbe da 10 a 15 euro.

(Approfondimento domani su Conquiste tabloid)

( 9 marzo 2017 )

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