Dall'Osservatorio della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II con le sue 32 Fondazioni che operano in tutta Italia, viene rilevato un quadro preoccupante che va dalle famiglie e piccole imprese familiari divenute insolventi : 3 milioni di nuclei, per circa 7,5 milioni di persone fisiche; a quelle che avevano già varcato la soglia di rischio e sono ora in fallimento tecnico per debiti: 2 milioni e 250 mila unità, per 6,5 milioni di persone; infine a quelle a rischio di usura: 350 mila famiglie e 800 mila persone.
Caritas italiana e le Caritas diocesane in questi mesi hanno visto crescere il numero di persone che a loro si sono rivolte per usufruire dei servizi erogati: materiali e non. ”Proprio le rilevazioni della Caritas - annota Bassetti - ci dicono che, analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020, è emerso che l’incidenza dei 'nuovi poveri' è passata dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. E aumentato in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa”.
Da qui il monito anche alla politica ad andare oltre le misure d’urgenza, ”con una strategia davvero di sistema, anche al fine di impiegare al meglio le risorse in arrivo. Occorre disegnare nuovi strumenti e soluzioni sostenibili e innovative dal punto di vista sociale e mettere in campo azioni di prossimità alle situazioni di fragilità economico-finanziaria”.
Conclude la Cei: se non s’interviene efficacemente sul sovraindebitamento di famiglie e imprese, cadute per la prima volta a causa della pandemia nella condizione di debitori insolventi ”si amplificheranno le già drammatiche condizioni per il ricorso all’usura e l’accesso della criminalità organizzata nei tessuti economici e sociali”.
Un allarme che trova conferma nell’operazione antimafia dei carabinieri di Palermo che ha portato nel quartiere Zen a 16 arresti con l'accusa, fra le altre, a vario titolo, di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsioni consumate e tentate aggravate. Un’operazione, sottolinea il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana che ”ha svelato ancora una volta il tentativo della mafia di sostituirsi allo Stato, in un momento di grande difficoltà per tante famiglie disagiate come il lockdown”. Il bisogno di tante famiglie soprattutto nei quartieri periferici e spesso disagiati, la disperazione di tanti che si ritrovano senza sostegno economico, deve portare a una maggiore presenza delle istituzioni con politiche sociali e del lavoro adeguate perché è proprio dove c'è il bisogno che tenta di annidarsi la mafia che cerca ancora consenso sociale attivando la distribuzione alimentare a favore degli indigenti. Lavoro, politiche sociali adeguate, sono essenziali per condurre la battaglia per la legalità e contro la mafia”.