Il turismo, con il boom post pandemia, è sempre più uno dei comparti strategici dell’economia, nonché fulcro della tenuta del Pil nel 2024. Il dibattito sul futuro del comparto si fa acceso. I temi più caldi sono il reddito dei turisti in arrivo, e una loro eventuale selezione, le concessioni balneari, i prezzi e l’evasione fiscale, ancora alta.
In generale, comunque, i dati sono ottimi. Ad agosto sono previsti oltre 18,2 milioni gli arrivi, in crescita del 3,2% sul 2023, e 85,6 milioni di presenze turistiche (più 0,8%). Secondo i dati di un’indagine di Demoskopica, a spingere maggiormente la crescita è il mercato estero, con più di 8,8 milioni di stranieri: rispetto al 2023 c’è un vero e proprio boom, più 8%. Le presenze crescono lievemente, mentre la spesa aumenta significativamente (più 4,7%): ciò significa che i turisti stranieri hanno maggiori capacità reddituali. Il fatturato previsto ad agosto è di ben 18 miliardi.
Tra i turisti stranieri, al primo posto ci sono i tedeschi, seguiti da statunitensi, britannici, olandesi, francesi, svizzeri e austriaci.
Il settore, dunque, è in forte crescita. Anche se tra i nostri competitor, c’è chi fa meglio. Crescono più di noi i Paesi Bassi (6,9%), la Polonia (6,5%), l’Austria (6,2%), la Grecia (6%), la Germania (5,6%) e la Spagna (5,1%).
Al di là dei dati di agosto, il 2024 è un anno record. Secondo i dati dell’indagine condotta da Osservatorio Turismo Confcommercio, in collaborazione con Swg, sono 29 milioni gli italiani in vacanza tra giugno e settembre, con un budget pro capite che oscilla tra i 400 e i 600 euro pro capite per le vacanze brevi e fino a 1.190 euro (il 10% in più del 2023) per soggiorni più lunghi.
Quattro italiani su dieci scelgono di alloggiare nelle classiche strutture ricettive (alberghi, resort, campeggi e villaggi vacanze), la restante parte opta per case, seconde case, amici e parenti. In estate, la meta preferita resta il mare. Secondo i dati Confcommercio, circa il 39% degli intervistati decide per mete balneari, soprattutto per le ferie lunghe. Trentino, Toscana, Sardegna, Puglia, Sicilia, Emilia-Romagna e Liguria restano le regioni maggiormente attrattive.
In generale, l’anno era iniziato benissimo. Erano stati 8,3 milioni gli italiani diretti in montagna. Anche le festività, come Pasqua e il 25 aprile, hanno registrato un notevole flusso di turisti con oltre 10 milioni di persone in vacanze fuori casa. Numeri che confermano l’andamento dello scorso anno.
Secondo le previsioni, dunque, nel 2024 il settore potrebbe toccare la cifra record di 43 miliardi di fatturato, superiore ai 41,6 del 2023 e ai 39,9 del 2022. Ma, soprattutto, molto più alta dei 30,8 miliardi del 2019.
Dopo la pandemia, il turismo di massa, non solo in Italia, ha fatto un salto in avanti. È in corso una vera e propria esplosione a cui, per alcuni aspetti come lo spopolamento dei centri storici delle città, vanno ancora prese delle contromisure.
Ilaria Storti