All’indomani dei funerali della giovane Fabrizio Di Lorenzo, morta a Berlino, nell’attentato al mercatino di Natale, lo scorso 19 dicembre, resta in primo piano la riflessione dei tanti ragazzi italiani che negli ultimi anni hanno scelto, o sono stati costretti, a trasferirsi all’estero per lavorare. Sul tema oggi interviene anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano La Stampa. "Dobbiamo porci seriamente il problema di come creare le condizioni per offrire ai nostri giovani la possibilità di trovare un lavoro stabile e dignitoso in Italia, di avere una casa e di potersi costruire una famiglia", scrive la leader di Via Po.
Intanto, anche in vista della decisione della Consulta sul referendum sul Jobs Act proposto dalla Cgil, infiamma la polemica. Sotto tiro, in particolare, l'abuso di uno strumento originariamente pensato per le prestazioni di lavoro occasionale come i voucher. In una dichiarazione rilasciata a Labor Tv, il segretario confederale Cisl, Gigi Petteni, sollecita una stretta. "Al tavolo che il ministro del Lavoro aveva aperto con il sindacato negli ultimi mesi, ci era stato dato come unica risposta l’intervento sulla tracciabilità che, pur positivo, da solo non risolve il problema. Non si è neppure tenuto conto del fatto che l’enorme numero di voucher venduti è dovuto anche all’eliminazione di alcune tipologie contrattuali come l’associazione in partecipazione ed il lavoro a progetto”, spiega Petteni.
“Ora è assolutamente necessaria una stretta – avverte - che non deve consistere nell’abrogazione dello strumento, cosa che riporterebbe al nero tutta una serie di “lavoretti”, ma che deve limitare l’utilizzo dei voucher alle sole attività effettivamente occasionali, eventualmente individuabili con la contrattazione collettiva”.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)