Una parte delle entrate scaturite dalle modifiche dell'emendamento del governo al Superbonus saranno destinate a migliorare il deficit dello Stato nei prossimi anni. In particolare la norma presentata dall’Esecutivo, sottolinea la relazione tecnica, prevede che ”una quota parte delle maggiori entrate, per un importo pari a 700 milioni di euro per l'anno 2025 e 1.700 milioni di euro per l'anno 2026, restano acquisite all'erario ai fini del miglioramento degli andamenti tendenziali di finanza pubblica, in coerenza con gli obiettivi programmatici vigenti per gli anni 2025 e 2026 fissati dalla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023”.
Sul Superbonus resta alta la tensione nella maggioranza. ”Sposata la linea del buonsenso”, ha commentato il ministro dell’Economia Giorgetti, in risposta alle parole del vicepremier Tajani che esprime perplessità sull’introduzione di una retroattività che secondo il segretario di Forza Italia apre a profili di incostituzionalità. Uno scontro nel merito che secondo i diretti interessati non avrà nessuna conseguenza sull’azione di Governo. Ma le opposizioni parlano di maggioranza nel caos e di scarsa credibilità dell’intero Esecutivo.
Sempre nell’emendamento al Superbonus, il Governo ha rinviato l'avvio della plastic tax e della sugar tax dal luglio 2024 al luglio 2026. Per la sugar tax inoltre vengono ridotte le aliquote. Commenta il segretario generale della Fai Cisl Rota: ”Sulla sugar tax riscontriamo da anni un atteggiamento ambiguo da parte della politica, quando invece servirebbe una presa di posizione chiara e coerente: una misura del genere potrebbe avere ricadute occupazionali pesanti su uno dei comparti più importanti della nostra industria alimentare, senza creare alcun beneficio in termini di salute pubblica”.
Giampiero Guadagni