Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:50

Recovery plan 

Sud, occasione storica 

Ora o mai più. Per il Mezzogiorno ”si prospetta l’opportunità storica e irripetibile di affrontare con concretezza e determinazione il tema del divario socio-economico che da sempre lo penalizza rispetto al Centro-Nord e ai territori più avanzati d’Europa”. Lo ha detto martedì la ministra per il Sud Mara Carfagna nel corso di un’audizione in Parlamento sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. ”Le risorse sono ingentissime. Vanno utilizzate bene e rispettando i tempi stretti che ci vengono assegnati. Vogliamo assicurare per queste aree, opere di urbanizzazione primaria e di connessione alla rete stradale e ferroviaria” . Spiega ancora Carfagna: ”In pieno accordo con il ministro Franco abbiamo operato una rimodulazione, a saldi invariati, di quattro delle sei linee d'intervento originariamente previste, con l'obiettivo di privilegiare e promuovere iniziative capaci di determinare impatti favorevoli più immediati sull'economia del Meridione e delle aree del Centro-Nord, destinatarie degli interventi della coesione, spostando l'assegnazione di parte delle risorse a progetti capaci di costituire un volano per l’attrazione di investimenti privati e dunque uno stimolo reale allo sviluppo. In questa prospettiva, è nostra intenzione destinare 600 milioni di euro per l’infrastrutturazione delle Zes, le Zone Economiche Speciali”. .
Il 23 e 24 marzo, fa sapere la Ministra, si terrà ”una vera e propria Consulta Pubblica sul futuro del Mezzogiorno, aperta ai contributi di tutti i cittadini, le istituzioni pubbliche e private, gli attori sociali e alcune delle voci più autorevoli del dibattito sul Sud”.
Lunedì intanto Carfagna ha incontrato Cgil Cisl e Uil. Un incontro positivo, affermano i sindacati. Sottolineano i segretari confederali Cisl Ganga e Colombini: ”Il Pnrr, rispetto al Sud, assume una dimensione trasversale alle 6 missioni strategiche del Piano che secondo la Cisl necessita, ancora, di essere delineato nella traduzione applicativa, ossia quella dei progetti correlati e dei risultati da raggiungere”. La ministra ha chiarito che verranno esplicitate nel Piano le risorse destinate al territorio Meridionale. La Cisl ha chiesto, inoltre, che su ogni singolo tema, dagli asili nido alla sanità, dalle infrastrutture alla portualità al green, siano messi in evidenza nel Pnrr non soltanto le risorse ma anche i risultati che si vogliono ottenere nel Mezzogiorno. Per fare questo sarà necessario rafforzare la capacità della Pubblica amministrazione attraverso le assunzioni di personale esperto già previste con il Piano Sud.
Per il segretario confederale Cgil Massafra ”è positiva la conferma di un approccio integrato sull'utilizzo delle risorse finanziarie europee e nazionali; così come la volontà di definire molto rapidamente un Accordo di partenariato per l’avvio della nuova programmazione 2021-2027, centrato sul lavoro di qualità e sul rafforzamento del ruolo del partenariato economico sociale”. Nel corso dell’incontro ”abbiamo sottolineato l'importanza di definire i nuovi Programmi nazionali di intervento, a partire dalle esigenze dei territori e in un quadro di investimento su un nuovo modello di sviluppo, in grado di garantire giuste transizioni produttive e occupazionali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Ivana Veronese (Uil): ”Con le ingenti risorse nei prossimianni si devono affrontare e ridurre drasticamente i grandi divari nel Paese: donne, giovani e Mezzogiorno. Vi è bisogno di dare attuazione al Piano Sud 2030 e di monitorare attentamente gli interventi che per la Uil sono prioritari: infrastrutture per la mobilità, digitali e sociali, unitamente ad un piano per la rigenerazione amministrativa”.
Giampiero Guadagni

( 16 marzo 2021 )

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