Questo vincolo di legge, ha sottolineato Carfagna, eviterà quello che è accaduto troppe volte in passato: e cioè che le risorse per il Mezzogiorno sono state poi distratte ed utilizzate altrove. Ma per la Ministra “l’impostazione del Pnrr ci viene in soccorso perché abbiamo l'obbligo di rispettare target quantitativi e qualitativi che ci impongono di utilizzare le risorse europee”.
Concorda Sbarra: ”Il Mezzogiorno non può e non deve sprecare l'opportunità irripetibile del Pnrr e delle poderose risorse economiche a disposizione per rimettere al centro lavoro ed integrazione sociale”. Il 36% dei fondi assegnati dal Recovery è affidato alle autorità locali: Regioni, ma anche Comuni che, specialmente al Sud, ”raramente possono contare sulle alte professionalità richieste per fare buona progettazione. Gli enti locali hanno perso decine di migliaia di dipendenti in dieci anni e il bilancio peggiore è per quelli meridionali, che non hanno risorse per il turnover”.
Senza la ripartenza delle aree meridionali, anche quelle forti alla fine sono destinate a crollare e il fatto che la politica, il Governo, la società civile, le parti sociali, abbiano avvertito questa consapevolezza è un fatto assolutamente importante”. Per il leader della Cisl, il Mezzogiorno ”è stato associato ad una sorta di zavorra, invece che ad una straordinaria risorsa inespressa, ad una grande opportunità”. La pandemia ha indicato nella maniera più forte che ”c’è una relazione forte tra giustizia sociale e sviluppo economico. L’Italia ha conosciuto le fasi più forti di crescita quando si è trovata unita nel contrastare povertà e diseguaglianze". Sbarra ha poi ricordato la stagione del premier Ciampi osservando che ”a quella visione che metteva al centro anche la concertazione e la partecipazione, e sottraeva il Sud alla trappola del paternalismo clientelare, del lamento inconcludente e di una dipendenza patologica di provvidenze assistenziali, a quel modello, a quella visione, ci dobbiamo ispirare. E vedo nell'azione politica del ministro Carfagna un’azione intelligente”. Oggi, conclude il leader della Cisl, ”il Mezzogiorno ha un’occasione veramente irripetibile. Oltre alle risorse del Recovery si apre una stagione molto impegnativa per la riprogrammazione dei fondi comunitari del nuovo settennio 2021-2027, abbiamo le risorse da spendere in massima parte al Sud del Fondo sviluppo e coesione”. Secondo Sbarra ”occorre assicurare le dotazioni necessarie per assumere i tecnici che servono a trasformare le risorse in cantieri, altrimenti avremo il paradosso che le realtà più deboli saranno proprio quelle che perderanno il treno del Pnrr. Il rischio è enorme perché se un solo obiettivo dei 102 previsti non viene raggiunto gli stanziamenti europei vengono bloccati. Parliamo, per gli enti locali, di asili nido, rigenerazione urbana, edilizia scolastica e ospedaliera, economia circolare, interventi per il sociale”. La Cisl rilancia la proposta di un patto sia a livello nazionale che a livello regionale tra Governo, imprese, sindacati, enti locali per selezionare gli investimenti, promuovere la semplificazione, presidiare i territori e soprattutto rilanciare la fiscalità di sviluppo, per abbattere in modo strutturale il carico fiscale e contributivo sulle aziende che investono in occupazione stabile e formazione”.
Giampiero Guadagni