Prosegue l’assedio della maggioranza di Governo alla Banca d’Italia. Ieri il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, dai microfoni di Radio anch’io è tornato all’attacco prima contro la riconferma del vicedirettore generale Signorini (”Penso che la discontinuità ci debba essere - ha detto -. Perchè un conto è l’indipendenza, un conto è l’irresponsabilità”.) e poi sulle funzioni di Palazzo Koch. ”Le banche centrali - spiega Borghi - detengono e gestiscono le riserve auree nazionali” , ”ne hanno disponibilità ma il proprietario è un altro” . ”Bisognerebbe spiegare alla Banca d’Italia - aggiunge Borghi - che l’oro degli italiani è degli italiani. Questo poi non significa che sia del governo, che lo possa vendere”.
L’oro della Banca d’Italia, per l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ”è un patrimonio che dovrebbe essere intoccabile”. Se passasse l’idea che i problemi di finanza pubblica si risolvono svuotando le casseforti - sottolinea Padoan - il messaggio ai mercati sarebbe devastante” e l’Italia verrebbe percepita come l’Argentina prima del default.
Una prospettiva poco rassicurante che fa scattare il campanello d’allarme del sindacato. ”Si parla di nomi e si vuole ledere l’autonomia di Bankitalia, questo è inconcepibile”, commenta la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Mentre il tema che ci dovrebbe ”appassionare tutti” è quello del rafforzamento degli strumenti di vigilanza e controllo preventivo.
E anche i sindacati dei bancari (Fisac, First e Uilca) si pongono a difesa dell’indipendenza della Banca, contro l’intento del Governo di ”zittire le critiche” e ”demolire l’autonomia delle Istituzioni (dalla scuola alla magistratura alla Banca d’Italia)”.