Sottolinea il segretario confederale della Cisl Graziani: ”Sul tema abbiamo tempo da recuperare. Apprezziamo il passaggio sul fondo Inail per il quale mancavano risorse, il Ministro è intervenuto tempestivamente. Però abbiamo posto la questione di entrare nel merito. Non bisogna rimanere sempre in una condizione aleatoria su un tema condiviso da tutti come priorità, senza poi entrare mai nelle misure”. Quanto all’ipotesi di rivedere il testo unico, spiega Graziani, ”per noi non è una priorità: si può aggiornarlo e costruire le condizioni perché i decreti che mancano vengano messi subito in applicazione. Una modifica rischia di diventare un arretramento. Per noi la priorità è mettere in fila una serie di tematiche contenute nella piattaforma unitaria. Ci saranno convocazioni successive e questo lo consideriamo un elemento positivo di ripartenza di un confronto che è necessario e va completato nel più breve tempo possibile”.
Molto insoddisfatta la Cgil: ”Abbiamo presentato una piattaforma unitaria a gennaio, chiedendo una strategia nazionale sulla prevenzione su salute e sicurezza. Da gennaio è la prima volta che ci rivediamo. La nostra piattaforma è stata totalmente ignorata, nel senso che non si è parlato di nessun punto delle nostre proposte. È come se la piattaforma sindacale non ci fosse”, afferma la segretaria confederale Re David, che osserva: ”Tra l'altro non era presente l'Inail che si occupa di questo tema. La revisione del testo unico ci ha fatto drizzare i capelli sulla testa, è la legislazione più avanzata in Europa. Il Ministro ha precisato che non intende smontarlo, ma questa cosa ci preoccupa. Allo stato attuale non abbiamo risposte e siamo tornati indietro di sei mesi, quando si cominciava a discutere di tavoli. La Cgil insieme alle associazioni parteciperà alla manifestazione nazionale di sabato prossimo, che tra i temi al centro ha quello della salute e sicurezza. Ribadiamo con forza che il testo unico non è in discussione”. V
Per Confcommercio ”occorre una revisione strutturale della normativa prevenzionale che miri a garantire l'effettività delle tutele piuttosto che il mero rispetto formale degli adempimenti burocratici. Dobbiamo rimettere al centro delle politiche sulla sicurezza il lavoratore e l'impresa, piuttosto che carte e burocrazia”. Sottolinea la vicepresidente Prampolini: ”Ci aspettiamo che si dia seguito alle previsioni di legge e vengano individuati i settori di attività a basso rischio infortunistico per i quali si dovranno introdurre misure strutturali di semplificazione amministrativa, ovviamente avendo ad esclusivo riferimento quegli obblighi burocratici e documentali che non incidono sui livelli di tutela di ogni singolo lavoratore”.
Ieri intanto la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ha eletto presidente Tino Magni (Avs) e vice presidenti Marco Dreosto (Lega) e Susanna Camusso (Pd). I segretari sono Paola Mancini (FdI) e Gisella Naturale (M5s).
Giampiero Guadagni