Da parte sua la ministra del Lavoro Calderone precisa che tra gli obiettivi del Governo c’è la lotta al dumping e al lavoro sottopagato. Nel caso di contratti scaduti e non rinnovati in tempi congrui si punta all'intervento del Ministro ma ”a valere sui soli trattamenti economici minimi complessivi, tenendo conto delle peculiarità delle categorie di riferimento e, se del caso, considerando i trattamenti economici minimi complessivi previsti da contratti collettivi più applicati vigenti in settori affini”. Calderone sottolinea inoltre che ”in una manovra complicata dalla necessità di mantenere uno stretto equilibrio dei conti, la maggior parte delle risorse sono andate sul lavoro”. Quanto allo sciopero di Cgil e Uil ”è legittimo e non preclude il dialogo. Da parte del Governo in questi mesi c'è stata una volontà di ascolto che dovrà caratterizzare anche i mesi e gli anni futuri”.
Osserva da parte sua il segretario generale della Cisl Sbarra: quello sul salario minimo è ”un provvedimento atteso, che stiamo esaminando in queste ore e che deve andare nella direzione di una forte valorizzazione della contrattazione collettiva, con l’estensione del trattamento economico complessivo dei contratti maggiormente applicati e diffusi. Se questa è la via che indica l’emendamento presentato dalla maggioranza, troverà nella Cisl un’attenta interlocuzione”.
Intanto la Commissione Ue ha recapitato al Governo italiano la lettera con il parere motivato sulle concessioni balneari che formalizza l'ultima fase della procedura di infrazione per violazione della direttiva Bolkenstein. Roma ha adesso due mesi per conformarsi al parere ed evitare così una maxi-multa. Bruxelles ha deciso di far andare avanti anche la procedura sull'assegno unico, anche in questo caso con un parere motivato. Sulla misura introdotta nel marzo 2022 la Commissione aveva inviato una lettera per la costituzione in mora nel febbraio di quest'anno. La risposta dell'Italia è arrivata in giugno ma non ha soddisfatto l’Esecutivo europeo secondo il quale la misura è discriminatoria nel prevedere che a beneficiare dell'assegno unico sia solo chi risiede da almeno due anni in Italia e vive nello stesso nucleo familiare dei figli. Come certificato dall'Inps, l'assegno unico tra gennaio e settembre 2023 è stato versato a 6,3 milioni di famiglie, con una spesa di 13,4 miliardi.
Giampiero Guadagni