L'Istat rivede al rialzo, all'1,6%, la stima del tasso di inflazione per il mese di febbraio. Si tratta del dato più alto a partire da quattro anni. Per trovare un dato più elevato bisogna tornare a febbraio 2013 (quando era all'1,9%).
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell'1,6% nei confronti di febbraio 2016 (la stima preliminare era +1,5%). Risulta così in accelerazione dal +1% di gennaio.
L'accelerazione dell'inflazione a febbraio 2017, e' legata principalmente all'accelerazione della crescita dei prezzi delle componenti maggiormente volatili, ossia gli Alimentari non lavorati (+8,8%, era +5,3% a gennaio) e i Beni energetici non regolamentati (+12,1%, da +9,0% del mese precedente) alla quale si sommano la dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, in accelerazione dal +1,0% di gennaio) e l'attenuazione della flessione di quelli dei Beni energetici regolamentati (-1,6%, dal -2,8% del mese precedente). Di conseguenza, l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di appena un decimo di punto (+0,6%, da +0,5% del mese precedente) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si porta a +1,3%, da +0,8% di gennaio. L'aumento congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo e' principalmente dovuto ai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,0%), dei Beni energetici regolamentati e non (rispettivamente +1,1% e +0,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0%).
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)