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Lavoro

Politiche attive, qualcosa si muove

In tre anni attraverso Garanzia Giovani hanno trovato lavoro in 360mila. È questo il totale degli under 29 che non studiavano nè lavoravano, occupati al 31 dicembre 2017: 359.348 per l'esattezza a fronte di 1,2 milioni di giovani registratisi nelle liste ad hoc, di cui 982mila589 presi in carico dai centri per l'impiego. “Garanzia Giovani è un programma nuovo e all'inizio è stato difficile farlo partire. Ma alla luce dei risultati di oggi posso dire che quei giudizi a ragione consolidatisi a ragione allora andrebbero rivisti”, commenta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso della presentazione dei dati su questo programma e sulle politiche attive. Aggiunge Poletti: “Abbiamo deciso di fare un'operazione di rafforzamento dei centri per l'impiego, che prevede l'ingresso di 1.600 persone, il potenziamento dei sistemi informativi, la formazione degli operatori, lo sviluppo dei servizi”. La riforma del mercato del lavoro “prevede una grande enfasi sulle politiche attive, ma serve una struttura”. In questo senso “c'è l'Anpal a livello nazionale e poi sul territorio ci sono le Regioni e i centri per l'impiego. Ora in questo anno, dato l'esito referendario, abbiamo scelto di trasferire alle Regioni la competenza, con le risorse per il passaggio del personale, e abbiamo appunto deciso di fare un'operazione di rafforzamento per i centri dell'impiego, che rappresentano l'unita che agisce sul territorio, il terminale per i rapporti con i cittadini”.

In questa stessa ccasione il presidente di Anpal Maurizio Dal Conte ha fatto sapere che partirà il 3 aprile, dunque subito dopo Pasqua, l'assegno di ricollocazione per reinserire nel mercato del lavoro i disoccupati. Una ricollocazione che potrebbe aiutare a ritornare al lavoro circa 60-70mila disoccupati all'anno a regime. Si tratta dell'ultimo tassello che chiude la stagione delle riforme avviate con il Jobs Act. L'assegno che verrà girato alle agenzie di collocamento solo nel caso in cui al lavoratore venisse offerto un contratto a tempo indeterminato o a termine, è destinato sia a beneficiari della Naspi da almeno 4 mesi, ai beneficiari del Rei, il reddito di inclusione per supportare una situazione di povertà, e ai lavoratori a rischio esubero in Cigs. “Un intervento a cui sono già stati destinati 360 milioni di euro per il prossimo triennio. Risorse che tranquillizzano il governo. Ci daranno la sicurezza di poter coprire le domande che verranno gradualmente presentate”, dice ancora Dal Conte che spiega come il governo si attenda 'una partenza rallentata ma una successiva e sempre maggiore diffusione negli anni dello strumento di ricollocazione al lavoro. E per dare ai lavoratori la possibilità di verificare l'attendibilità delle agenzie di ricollocazione il governo sta studiando, annuncia Dal Conte, un modo per testare le capacità degli operatori, pubblici e privati coinvolti nell'operazione.

( 20 febbraio 2018 )

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