Le modifiche proposte sono legate all’impossibilità, a causa di circostanze oggettive, tra cui l'inflazione e le interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, di attuare le misure in questione come originariamente previsto. Tali modifiche riguardano misure di accelerazione degli interventi di efficienza energetica nell’ambito del Superbonus, l’ampliamento e lo sviluppo delle strutture per l'infanzia, lo sviluppo dell'industria spaziale, del cinema (in particolare Cinecittà), la mobilità sostenibile, il potenziamento e l'inverdimento del settore ferroviario, il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo nel settore industriale, il sostegno finanziario alle imprese guidate da donne e la promozione del terzo settore nelle regioni meridionali, anche a fini di istruzione e formazione.
Da oltre sei mesi in attesa della terza rata, il Governo vara dunque un cambio di metodo e sceglie questa soluzione per la tranche successiva, da 16 miliardi di euro. Il ministro Fitto la ha annunciata come una svolta dopo la cabina di regia di martedì scorso, non appena trovata l'intesa informale con la Commissione europea sulle modifiche a 10 dei 27 obiettivi previsti per il primo semestre 2023. E coglie l'occasione per ribattere agli attacchi delle opposizioni, chiarendo che sui ritardi non ci sono ”riferimenti oggettivi imputabili” a questo Esecutivo e promettendo di presentarsi martedì prossimo in Parlamento per la relazione semestrale. Con toni e proposte diversi le opposizioni criticano il Governo e chiedono che sia la premier Meloni a riferire urgentemente al Parlamento sulle revisioni al Pnrr.
Intanto primo via libera alla delega fiscale dall’Aula della Camera. Il testo passa al Senato per tornare - nelle intenzioni del Governo - a Montecitorio in terza lettura entro la pausa estiva e fare in modo che, attraverso i decreti attuativi, una serie di misure entrino in vigore già a partire dal 2024.
Nel corso della seduta il Governo è stato battuto su un ordine del giorno di Cuperlo del Pd. Il testo, su cui il sottosegretario all’Economia Freni aveva espresso parere favorevole, è stato bocciato con 148 no e 131 sì. Il testo di Cuperlo impegnava il Governo ”a realizzare, in coincidenza con l'esercizio della delega, una vasta campagna di opinione utilizzando il servizio pubblico radiotelevisivo, media tradizionali e new media per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'impatto delle diverse forme di evasione ed elusione fiscale, sulla tenuta dei servizi pubblici essenziali a partire da sanità, scuola e infrastrutture”.
Molti i ritocchi alla legge quadro nell'ambito dell'iter in commissione Finanze alla Camera. E altri sono già in pista per il Senato dove è previsto che l'esame si concentri in particolare sulla seconda parte del testo con tributi locali, riscossioni e sanzioni.
Durante l’esame in commissione alla Camera è stata introdotta nella legge quadro, grazie a un emendamento del governo, la detassazione di straordinari e tredicesime per i redditi più bassi mentre per quanto riguarda i premi di produttività, grazie a un emendamento del Terzo Polo, si prevede una riduzione dell’Ires per le imprese nelle quali ci sia una partecipazione agli utili dei dipendenti. Un'altra novità del provvedimento, voluta dal relatore, il leghista Gusmeroli, riguarda la possibilità di rateizzare l'acconto delle tasse di novembre e di ridurre la ritenuta d'acconto per gli autonomi. Una serie di norme riguardano, poi, i giovani. La richiesta del Parlamento, in vista della rimodulazione delle tax expenditures, è quella di tutelare le agevolazioni per i giovani under 30 per l'ingresso nel mondo del lavoro. Sono previsti, inoltre, per le imprese, incentivi sotto forma di superammortamento per le nuove assunzioni. Via libera anche al graduale superamento dell'Irap senza aumenti a carico delle imprese. Nell'ambito del riordino delle tasse automobilistiche un riferimento è anche al superbollo: se ne prevede un eventuale progressivo superamento. Attenzione anche al lavoro agile: in vista della revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche si pone attenzione anche alla prestazione lavorativa in versione agile. Tra le ultime modifiche approvate arriva la stretta su e-cig e ”nicotine pouches”, con il divieto di vendita a distanza.
Intanto il Pd presenta la propria controriforma, basata su un impianto progressivo in aperto contrasto con quello del centrodestra: a parità di reddito, affermano i Dem, si deve pagare la stessa imposta. Non si tratta di nuove tasse si specifica, però, dal Nazareno. ”Su successioni e donazioni - puntualizza il responsabile economico Misiani - non proponiamo nessuna nuova imposta. Ma l'imposizione bisogna renderla maggiormente progressiva”. E tra le richieste del partito c'è, tra l'altro, quella di cancellare ogni possibile riferimento a eventuali condoni o sanatorie. Tra gli emendamenti che il Pd ha proposto alla delega fiscale c’è dunque quella di ”espungere ogni riferimento a definizioni agevolate di vario genere e tipo (fare una delega che porta a sistema i condoni è davvero eccessivo) e al concetto di sopravvenuta difficoltà a pagare per togliere il penale nei processi tributari”. Il Pd rilancia infine su un'altra riforma che non è contenuta all'interno della delega: quella del catasto, con riferimento ai valori di mercato degli immobili ”che permette l’eliminazione della giungla dei moltiplicatori esistenti e avviene a parità di gettito”.
Giampiero Guadagni