Naturalmente soddisfatta la premier Meloni, per la quale ”l’Italia torna a credere nelle sue capacità”.
Intanto l’Esecutivo è sempre a caccia di risorse in vista della manovra economica. In particolare sul fronte della sanità, con l’obiettivo indicato dalla premier e dal Mef di ricavare almeno 1 miliardo. Tra le fonti di gettito non figureranno la plastic e la sugar tax. Le due imposte, i cui ricavi sono stimati circa 600 milioni annui, erano state istituite dal secondo governo Conte nel 2019 ma l'entrata in vigore è poi stata sempre prorogata: accadrà anche questa volta. Sul fronte delle pensioni, accantonata l’ipotesi di quota 41, si ragiona sulla proroga di quota 103 e si stanno anche facendo i conti su Quota 84 (64 anni di età e 20 di contributi) per le donne. Sempre in bilico l’anticipo della detassazione delle tredicesime. Le uniche certezze sulla legge di bilancio, al momento, sono il taglio del cuneo per un anno per i redditi fino a 35mila euro, l'avvio della riforma Irpef e le misure per le famiglie.
Intanto audizioni in corso alle commissioni Bilancio di Senato e Camera sulla Nadef. Per il presidente dell’Istat Chelli ”nel complesso, la Nadef proietta le finanze pubbliche lungo un percorso di convergenza e ritorno ai vincoli europei”. Gli indicatori congiunturali più recenti ”suggeriscono per i prossimi mesi il permanere della fase di debolezza dell'economia italiana”. Lo stimolo agli investimenti fornito dalle risorse del Pnrr ”dovrebbe manifestarsi più compiutamente a partire dal 2024; la realizzazione di investimenti pubblici e riforme previste dal Pnrr sarà oltremodo rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di crescita previsti dal Governo”. Sottolinea il presidente dell’Istat: ”Sebbene in calo generalizzato dalla fine dello scorso anno, il clima di incertezza rimane su livelli elevati”.
Nella stessa sede, il presidente del Cnel Brunetta afferma che ”la Nadef era seria e responsabile, prendeva atto del rallentamento dell'inflazione, del superbonus e dava un percorso di stabilizzazione. Ma alla luce del quadro geopoliticoe e di quello che sta accadendo in queste ore non sappiamo ancora se sia sufficiente”. Il presidente del Cnel chiede al Governo di rivedere bonus e detrazioni (”ccstano circa 120 miliardi) per creare spazio alla riforma fiscale. Per Brunetta ”la politica non ha margine per manovre fiscali espansive di spesa corrente. Il Pnrr è l'unico punto fisso e risolutore a disposizione, almeno nel breve periodo”.
Giampiero Guadagni