Il mercato delle due ruote in Europa non ha recuperato i volumi precedenti al 2009 e il quadro per il settore è ancora "critico". È quanto dicono in una nota congiunta i coordinatori nazionali per il Gruppo Piaggio, Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Massimo Braccini (Fiom-Cgil) e Gianluca Ficco (Uilm-Uil), al termine dell’incontro di oggi a Pontedera con il presidente del Gruppo Roberto Colaninno: "Nonostante Piaggio abbia mantenuto la quota di mercato, negli stabilimenti italiani rimane una situazione di difficoltà". Il livello degli investimenti in Italia in questi anni, spiega la nota, è rimasto costante, circa sui 60/70 milioni di euro l’anno e per il 2017 si prevede di continuare a spenderne circa 65 milioni. Il contesto di riduzioni dei mercati europei, di circa il 30% negli ultimi 7 anni, ha portato le organizzazioni sindacali ad utilizzare costantemente ammortizzatori sociali negli stabilimenti italiani, ad eccezione di Moto Guzzi, per sopperire alla mancanza di volumi di lavoro ed evitare riduzioni occupazionali, si legge ancora nella nota dei sindacati. Molto più critico Sergio Bellavista (Usb) secondo il quale da Colaninno "abbiamo ricevuto risposte molto preoccupanti e abbiamo capito che la Piaggio non ha alcun piano di rilancio, bensì insiste su un piano di ristrutturazione aziendale esclusivamente a discapito dei lavoratori puntando sempre di più sull’automazione, anche sul magazzino ricambi di Pontedera". Il presidente Colannino, spiega ancora Bellavista, "ha invocato un cambio di rotta delle politiche europee affinchè si introducano i dazi sulle merci provenienti da Cina e India per tutelare i prodotti occidentali: una scelta che dimostra l’inadeguatezza delle prospettive future dell’azienda che anzichè puntare su nuovi modelli da immettere sul mercato pensa a piccoli restyling di quelli già esistenti".