Venerdì 22 novembre 2024, ore 10:49

Riforme 

Pensioni, fissato il cronoprogramma 

Dopo quello ”politico” di lunedì scorso proseguiranno a luglio per poi riprendere a settembre i tavoli tecnici di confronto sulle pensioni tra il ministro del Lavoro Calderone, i datori di lavoro e Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il cronoprogramma, a quanto si apprende, prevede che si parta dalla pensione di garanzia per i giovani che si svolgerà l’11 luglio prossimo. La settimana successiva, il 18 luglio, sarà la volta invece del tavolo più caldo, quello che si occuperà della flessibilità in uscita e degli esodi. Incontri che riprenderanno a settembre: sul tavolo del round programmato per il 5 settembre le mansioni lavorative gravose e la tutela previdenziale delle donne; mentre per il 18 settembre il confronto verterà sulla previdenza integrativa.
Soddisfatto il segretario generale della Cisl Sbarra per il quale è però necessario aggiungere ”un tavolo dedicato alla questione dei pensionati, perché anche lì dobbiamo discutere su come assicuriamo la piena indicizzazione e perequazione delle pensioni, come allarghiamo il bacino della quattordicesima mensilità, come detassiamo anche per i pensionati tredicesime e quattordicesime”.
Sottolinea ancora il numero uno di Via Po: ”C’è un tempo per le proposte, un tempo per il confronto e un tempo per le mobilitazioni: ma quando si aprono spazi di confronto e dialogo il sindacato deve stare lì, forte delle sue proposte e delle sue rivendicazioni, per conquistare nuovi traguardi e nuovi risultati per le persone che noi rappresentiamo”. Insomma ”serve un sindacato che sia della responsabilità, del pragmatismo, dell’autonomia dalla politica”; dunque ”dobbiamo attestare il profilo sindacale sulla valorizzazione della contrattazione collettiva e della partecipazione”. Ed è ”sbagliato mescolare rappresentanza sociale e opposizione politica: non funziona, le persone non ci capiscono, oltre a creare un problema a quei partiti che sperano di agganciarsi alle iniziative sindacali”.
La Cisl indica la via di una maggiore corresponsabilità, mettendo al centro il valore della partecipazione: ”A 75 anni della Carta Costituzionale è maturo il tempo in questo Paese per aprire una grande discussione su come attuiamo l'articolo 46, che impegna, responsabilizza, sostiene il coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici nel pubblico e nel privato a concorrere alla gestione, agli indirizzi, agli utili, ai profitti delle proprie aziende”.
Intanto in queste ore c’è il passaggio definitivo alla Camera del dl Lavoro. Osserva Sbarra: ”Abbiamo presentato qualche emendamento migliorativo. "Nei contenuti del decreto ci sono luci ed ombre, cose che potevano essere migliorate”. Ad esempio, ”sui contratti a termine occorre un forte e potente investimento sulla formazione, l’aumento del costo dei contratti a tempo determinato soprattutto per quelli di breve durata; costo in più da destinare ad un fondo nazionale per sostenere la previdenza dei giovani”. Importante invece ”aver spostato la regolazione dei contratti a termine dalla legge ai contratti”. Così come è importante ”avere ulteriormente rafforzato il taglio del cuneo contributivo, sette punti di taglio per i redditi fino a 25mila euro, sei punti per quelli fino a 35mila euro”. Bene anche ”l'intervento per alzare i fringe benefit a 3mila euro, anche se chiediamo le condizioni per far elargire il bonus anche alle persone che non hanno carichi familiari. Dopo quello ”politico” di lunedì scorso proseguiranno a luglio per poi riprendere a settembre i tavoli tecnici di confronto sulle pensioni tra il ministro del Lavoro Calderone, i datori di lavoro e Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il cronoprogramma, a quanto si apprende, prevede che si parta dalla pensione di garanzia per i giovani che si svolgerà l’11 luglio prossimo. La settimana successiva, il 18 luglio, sarà la volta invece del tavolo più caldo, quello che si occuperà della flessibilità in uscita e degli esodi. Incontri che riprenderanno a settembre: sul tavolo del round programmato per il 5 settembre le mansioni lavorative gravose e la tutela previdenziale delle donne; mentre per il 18 settembre il confronto verterà sulla previdenza integrativa.
Soddisfatto il segretario generale della Cisl Sbarra per il quale è però necessario aggiungere ”un tavolo dedicato alla questione dei pensionati, perché anche lì dobbiamo discutere su come assicuriamo la piena indicizzazione e perequazione delle pensioni, come allarghiamo il bacino della quattordicesima mensilità, come detassiamo anche per i pensionati tredicesime e quattordicesime”.
Sottolinea ancora il numero uno di Via Po: ”C’è un tempo per le proposte, un tempo per il confronto e un tempo per le mobilitazioni: ma quando si aprono spazi di confronto e dialogo il sindacato deve stare lì, forte delle sue proposte e delle sue rivendicazioni, per conquistare nuovi traguardi e nuovi risultati per le persone che noi rappresentiamo”. Insomma ”serve un sindacato che sia della responsabilità, del pragmatismo, dell’autonomia dalla politica”; dunque ”dobbiamo attestare il profilo sindacale sulla valorizzazione della contrattazione collettiva e della partecipazione”. Ed è ”sbagliato mescolare rappresentanza sociale e opposizione politica: non funziona, le persone non ci capiscono, oltre a creare un problema a quei partiti che sperano di agganciarsi alle iniziative sindacali”.
La Cisl indica la via di una maggiore corresponsabilità, mettendo al centro il valore della partecipazione: ”A 75 anni della Carta Costituzionale è maturo il tempo in questo Paese per aprire una grande discussione su come attuiamo l'articolo 46, che impegna, responsabilizza, sostiene il coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici nel pubblico e nel privato a concorrere alla gestione, agli indirizzi, agli utili, ai profitti delle proprie aziende”.
Intanto in queste ore c’è il passaggio definitivo alla Camera del dl Lavoro. Osserva Sbarra: ”Abbiamo presentato qualche emendamento migliorativo. "Nei contenuti del decreto ci sono luci ed ombre, cose che potevano essere migliorate”. Ad esempio, ”sui contratti a termine occorre un forte e potente investimento sulla formazione, l’aumento del costo dei contratti a tempo determinato soprattutto per quelli di breve durata; costo in più da destinare ad un fondo nazionale per sostenere la previdenza dei giovani”. Importante invece ”aver spostato la regolazione dei contratti a termine dalla legge ai contratti”. Così come è importante ”avere ulteriormente rafforzato il taglio del cuneo contributivo, sette punti di taglio per i redditi fino a 25mila euro, sei punti per quelli fino a 35mila euro”. Bene anche ”l'intervento per alzare i fringe benefit a 3mila euro, anche se chiediamo le condizioni per far elargire il bonus anche alle persone che non hanno carichi familiari. È importante l'intervento su salute e sicurezza: finalmente dopo tanta insistenza vengono assicurate tutele ai ragazzi impegnati nei progetti di alternanza scuola-lavoro”.
Nel frattempo la Covip, nella sua relazione sul primo trimestre 2023, fa sapere che le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 10,4 milioni, in crescita di 119.000 unità (+1,2%) rispetto alla fine del 2022. A tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di 9,350 milioni (+1,2%).
Le risorse destinate alle prestazioni sono, a fine marzo 2023, pari a 211 miliardi di euro, rispetto ai 205 miliardi di dicembre 2022.
Quanto ai rendimenti, nei primi tre mesi del 2023 in tutte le tipologie di forme pensionistiche e in tutti i comparti si registrano in media risultati positivi, in particolare nelle gestioni con una maggiore esposizione azionaria, recuperando in parte le perdite in conto capitale rilevate nel 2022.
Giampiero Guadagni

( 27 giugno 2023 )

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