Su base congiunturale, la crescita dei dipendenti si osserva in termini sia di occupati sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo. Per queste ultime l'aumento è il risultato di una crescita che è lieve nell'industria in senso stretto (+0,3%, +11 mila posizioni), leggermente più significativa nei servizi (+0,5%, +42 mila posizioni) e più marcata nelle costruzioni (+3,2%, +30 mila posizioni).
I dati evidenziano un'ulteriore e più intensa crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti (+153 mila negli ultimi tre mesi; era +63 mila nel primo trimestre 2021), sintesi di un rallentamento dell'aumento di quelle a tempo indeterminato (+42 mila; era +135 mila nello scorso trimestre) e della ripresa delle posizioni a tempo determinato (+111 mila; era -71 mila lo scorso trimestre). Nel secondo trimestre 2021 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 163 mila (+3,5% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 10 mila (-0,9%). In termini tendenziali, l'occupazione dipendente è in aumento in termini sia di occupati (+3,1%) sia di posizioni lavorative dei settori dell'industria e dei servizi (+3,6%). Su base annua, tra le posizioni lavorative a tempo indeterminato prosegue la crescita, seppur in lieve rallentamento.
Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti, dopo cinque trimestri di calo consecutivo, torna a crescere in modo sostenuto attestandosi a 187 mila unità. Nei primi sei mesi del 2021 il contratto di prestazione occasionale è rimasto in linea con i valori del 2020 coinvolgendo mediamente, ogni mese, circa 13 mila lavoratori (19 mila in media mensile nel 2019).
Nel secondo trimestre aumentano gli infortuni sul lavoro, compreso i casi mortali. Gli infortuni accaduti e denunciati all’Inail sono stati 119mila (103mila in occasione di lavoro e 16mila in itinere), quasi 25mila denunce in più (+26,5%) rispetto all'analogo trimestre del 2020. Quelli con esito mortale sono stati 231 (175 in occasione di lavoro e 56 in itinere), 68 in più rispetto al secondo trimestre del 2020. Il confronto con l'anno precedente è fortemente influenzato dalla pandemia da Covid-19: calano sensibilmente le denunce per infortunio da contagio (circa 4mila contro le quasi 23mila dell’anno precedente), mentre le denunce da infortunio tradizionale aumentano nettamente (circa 40mila in più) rispetto a un 2020 condizionato dalle chiusure cautelative di molte attività e dalle limitazioni alla circolazione stradale.
Anche l’aumento dei casi mortali denunciati nel secondo trimestre è sintesi della diminuzione delle denunce mortali da Covid-19 e dell’incremento delle denunce tradizionali. Le malattie professionali denunciate all'Inail sono state 15.347, 9.051 casi in più (+143,8%) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Il forte aumento delle denunce riposiziona il dato del 2021 sui valori pre-pandemia del 2019 (16.736 casi). Il numero contenuto di denunce nel 2020 ha risentito di due effetti: a riduzione dell'esposizione al rischio di contrarre una malattia professionale per via della sospensione di molte attività; e la difficoltà di presentazione della denuncia (in molti casi rimandata al 2021) per gli accessi controllati e limitati ai presidi sanitari e amministrativi.
Giampiero Guadagni