La diminuzione dei disoccupati, che riguarda anche quelli di breve durata, coinvolge in particolare coloro che cercano lavoro da almeno 12 mesi (-254 mila, -17,6%), la cui incidenza sul totale dei disoccupati scende al 51,5% (-4,4 punti). Il calo della disoccupazione, a differenza di quanto avvenuto negli anni precedenti, è legato al venir meno delle condizioni per essere classificati come disoccupati durante l’emergenza sanitaria(l’aver cioè cercato attivamente lavoro ed essere subito disponibili a iniziarne uno) e ha determinato l’aumento dell’inattività. Dopo sei anni di calo, infatti, nel 2020 il numero di inattivi aumenta di 567 mila (+4,3% in un anno). La crescita interessa sia le forze di lavoro potenziali (+217 mila, +7,4%) sia quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare (+350 mila, +3,4%). Tra i motivi della mancata ricerca di lavoro, dopo cinque anni di calo, torna a crescere lo scoraggiamento (+2,1%) e aumentano i motivi di studio, il pensionamento ma soprattutto gli altri motivi (+35,6%), che nella maggior parte dei casi sono legati alla pandemia. In media annuale si ampliano i divari di genere. Il calo dell’occupazione è stato maggiore tra le donne: -249 mila occupate (-2,5% rispetto a -1,5% tra gli uomini) e -1,1 punti nel tasso di occupazione (-0,8 punti tra gli uomini). Tra le donne la disoccupazione è scesa di più, -140 mila disoccupate (-11,4%contro -9,7% degli uomini) e -0,9 punti nel tasso (-0,7 punti perla componente maschile), e il tasso di inattività è maggiormente aumentato (+1,8 punti in confronto a +1,4 punti tra i maschi),nonostante il numero di inattivi sia aumentato di più tra gli uomini (+5,4% contro 3,7%).
Intanto il ministro del Lavoro Orlando torna sulla proroga del blocco dei licenziamenti: ”Per le imprese che hanno già degli ammortizzatori sociali durerà fino a giugno; per i lavoratori che invece non hanno alcuno strumento in questa fase sarà portato fino alla riforma degli ammortizzatori sociali, che in autunno dovrebbe essere pronta” .
Giampiero Guadagni