Quanto ai nuovi sostegni per ristorare i settori più colpiti dalla variante Omicron, il Mef ipotizza uno slittamento alla prossima settimana del Dl e prospetta un intervento contenuto con risorse che arriveranno da risparmi di spesa, senza dunque un nuovo scostamento di bilancio. Ma il numero uno di Via Po sottolinea: ”L'impennata del prezzo dell'energia ha portato a un'impennata delle bollette che è un macigno sulle imprese, ma anche sulle fasce deboli in uno dei momenti più drammatici della storia nazionale. Abbiamo da spendere oltre 3 miliardi per contrastare il caro bollette e sostenere le famiglie, ma bisogna fare di più perché la crisi sarà lunga. Stiamo chiedendo al Governo risorse per prorogare la cassa integrazione Covid e per sostenere il reddito delle persone. Penso che un primo intervento il governo l'ha assicurato, ma è insufficiente, bisogna fare di più, c'è la necessità di uno scostamento di bilancio”.
E a proposito di Covid, Sbarra rimarca: ”L'ultimo decreto è una piccola rivoluzione che istituisce obbligo vero e non surrettizio, per noi però l’obiettivo è l’obbligo vaccinale erga omnes, senza limiti d’età. È da agosto che senza timidezze e titubanze sosteniamo che si deve rendere obbligatorio il vaccino per tutti i cittadini”.
Intanto mercoledì sera al ministero del Lavoro il tavolo sulle pensioni. Primo appuntamento per mettere a punto l’agenda del confronto che ovviamente parte dalla consapevolezza che da inizio gennaio è finita quota 100 e le norme introdotte - da quota 102 all'estensione dell'Ape sociale - valgono per un anno ed è necessario evitare cambiamenti continui.
Per il sindacato non c’è un problema di costo economico perché le tante riforme del sistema in questi anni hanno determinato risparmi per le casse dello Stato. Quota 100 è stata finanziata con una copertura di 18 miliardi e spesi 11, ne abbiamo risparmiati 7, quindi c'è un tesoretto.
Cgil Cisl e Uil si presentano all’incontro forti della piattaforma presentata da tempo. Il fulcro è la necessità di recuperare sostenibilità sociale, equità e flessibilità, partendo dalla pensione di garanzia per i giovani e dalla tutela delle donne. Tra gli obiettivi quello di estendere il perimetro dei lavori usuranti e gravosi, confermando in modo strutturale l’Ape sociale; e quello di incentivare l'adesione alla previdenza complementare. Ma soprattutto, affermano i sindacati, bisogna concedere la libertà di uscire dal mondo del lavoro con 62 anni di età o 41 di contributi.
Giampiero Guadagni