Lunedì 25 novembre 2024, ore 7:01

Manovra 

Non toccare la spesa sociale 

Il Governo prende ancora tempo per la definizione del Documento programmatico di bilancio, che contiene le grandi cifre della manovra per il 2025. Il Consiglio del Ministri per l'esame del Documento dovrebbe tenersi martedì prossimo alle 20. Il Dpb deve poi essere inviato a Bruxelles, formalmente entro la mezzanotte del 15 ottobre, anche se non si tratta di un termine perentorio. Il 20 ottobre è atteso in Parlamento: quest’anno la manovra partirà dalla Camera.
Il quadro prenderà dunque forma nelle prossime ore. Sarà confermato e reso strutturale il taglio del cuneo fiscale e sarà realizzato il Piano casa per gli alloggi dei lavoratori. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy Urso, al termine del G7 industria, rispondendo a una domanda su eventuali tagli delle tax expenditures per le imprese.
La caccia alle risorse accelera, con una stretta sui tagli alla spesa. Se con la prossima legge di bilancio, come promesso dalla premier Meloni, non verranno chiesti ”nuovi sacrifici” agli italiani, è sulla voce spending review che è puntata la lente del ministero dell'Economia alla ricerca di potenziali nuove coperture. A questa voce al momento ci sono i 9 miliardi in deficit ricavati dalle cifre de Psb, il potenziale miliardo che potrebbe arrivare dal taglio alle tax expenditures, il gettito stimato di circa un miliardo dal riallineamento delle accise del diesel e della benzina. Oltre ai circa 4 miliardi frutto dell'abrogazione dell'Ace e dell'introduzione della global minimum tax già destinati a rifinanziare la nuova Irpef a tre aliquote. Almeno 1,5 miliardi sono attesi dal concordato biennale (su cui i commercialisti tornano in pressing per chiedere una proroga del termine per le adesioni fissato al 31 ottobre), da cui dipende la possibilità di estendere i tagli dell'Irpef al ceto medio. Mentre sul fronte della spending review l'obiettivo è fissato a 2 miliardi per il 2025, ma è possibile che si tenti di fare qualcosa di più. L'unica voce che non sarà tagliata è la spesa sanitaria, su cui il Governo si è impegnato a mantenere l'incidenza sul Pil. Anzi, assicura il ministro della Salute Schillaci, nella manovra ”avremo un piano triennale di assunzioni per medici e infermieri. Ciò consentirà di mettere fine anche al fenomeno dei medici gettonisti”. Schillaci si poi detto pronto ad incontrare i medici di famiglia che hanno minacciato azioni di sciopero chiedendo più fondi nella manovra per la medicina territoriale ed il rinnovo del contratto.
Sottolinea il ministro dell’Economia Giorgetti: ”Il Piano strutturale di bilancio porterà l'Italia a navigare in acque sicure, rafforzando la credibilità che in questi 2 anni abbiamo cercato di costruire. Il sentiero per una sana finanza pubblica è avviato”. Il deficit del 2022 era all'8%, siamo riusciti a portarlo al 3,8%. Il mitico spread è sceso di 100 punti”.
La prossima ”sarà una manovra equilibrata che metterà a tacere polemiche gonfiate e astruse”. A partire dal tema tasse: ”Noi le abbiamo ridotte”, rivendica il titolare del Mef. E alle opposizioni che rincarano la dose Giorgetti replica: ”Ci saranno anche dei ritocchi sulle entrate, ma le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere”. Nel Psb ”abbiamo scritto nel Psb che allineeremo le accise, lo dobbiamo fare per gli impegni europei sul gasolio, considerato un sussidio ambientalmente dannoso. Non abbiamo scritto ’incrementiamo’', abbiamo scritto ’allineiamo’, perché ridurremo le accise sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma gradualmente con un impatto che praticamente non sarà neanche percepibile”. Quanto alla parola ’sacrifici’, Giorgetti insiste: ”Confermo, li devono fare anche banchieri e finanzieri”.
La Cisl con il segretario generale Sbarra ribadisce: ”I sacrifici in questi anni di alta inflazione li hanno sopportati essenzialmente lavoratori dipendenti e pensionati, ecco perché dobbiamo costruire una manovra che aiuti a ridurre la pressione fiscale sui redditi medi. Ora i sacrifici vanno rivolti a quanti in questi anni di crisi hanno continuato a macinare utili e profitti". "Stiamo chiedendo al governo di aprire una fase vera di dialogo e confronto per recuperare risorse. Le tasse vanno aumentate alle grandi rendite finanziarie e immobiliari”. E, prosegue Sbarra, ”bisogna creare le condizioni per un contributo di solidarietà sulle grandi multinazionali dell'energia, della farmaceutica, della logistica, dell'economia digitale, sulle banche. Allo stesso tempo bisogna portare avanti una una seria lotta all'evasione e all'elusione fiscale”. Sbarra rimarca: ”Abbiamo chiesto al governo che non si tocchi assolutamente la spesa sociale, non è possibile allungare le mani con interventi di riduzione della spesa su lavoro, redditi delle famiglie, sanità, pensioni, politiche sociali. Dobbiamo costruire invece condizioni per rimettere in moto la crescita. E rilanciare gli investimenti”.
Giampiero Guadagni

( 11 ottobre 2024 )

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