Nel 2017 ci sono state 6,9 milioni di assunzioni, in aumento di oltre 1,1 milioni rispetto all'anno precedente. A crescere sono i rapporti di lavoro a tempo determinato, che arrivano al quota 4,8 milioni (+1 milione), cioè due su tre; mentre i contratti a tempo indeterminato scendono a 1,2 milioni (-7,8%). I dati sono diffusi dall'Inps, attraverso l'Osservatorio sul precariato.
I nuovi rapporti di lavoro sono quindi aumentati del 18,8% grazie alle assunzioni a termine, che sono aumentate del 27,3%. In aumento anche le assunzioni in apprendistato, che arrivano a 285.659 con un incremento del 32,4%, e quelle stazionali che salgono a 685.873 (+20,9%).
Crescono anche le cessazioni, che lo scorso anno sono state 6,4
milioni, in aumento rispetto ai 5,5 milioni del 2016 (+17%). In
particolare le cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono state 1,6 milioni, stabili rispetto all'anno precedente. Mentre i contratti a termine finiti sono stati 4 milioni, in aumento del 25,3% rispetto ai 3,1 milioni del 2016. In aumento anche le interruzioni di apprendisti, che sono arrivate a 153.741 (+20%) e dei stagionali, che raggiungono quota 671.157 (+20,8%).
Alla fine del 2017 nel settore privato si registra un saldo tra i flussi di assunzioni e cessazioni registrati nel corso dell'anno pari a +488.000, superiore a quello corrispondente del 2016 (+326.000) e inferiore a quello del 2015 (+613.000).
Il saldo annuo complessivo, che misura la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro, riflette dinamiche diverse per le singole
tipologie contrattuali: è pari infatti a -117.000 per i contratti a
tempo indeterminato, a +58.000 per i contratti di apprendistato, a
+10.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, a +537.000 per i
contratti a tempo determinato.
Scendono a gennaio il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate: sono state 17,3 milioni, in calo del 43,3% rispetto allo stesso mese del 2017 (30,5 milioni).