Venerdì 22 novembre 2024, ore 10:44

Economia 

Meloni, esame europeo 

Economia
Meloni, esame europeo
Giovedì debutto della premier a Bruxelles. Obiettivo: verificare i margini della prossima legge di bilancio. Al centro del confronto caro bollette e revisione del Pnrr
Parola d’ordine: pragmatismo. La premier Meloni sarà giovedì a Bruxelles per incontrare, nel pomeriggio, in rapida successione, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, la “premier” della Commissione Ursula von der Leyen e il numero uno del Consiglio Ue, Charles Michel. Un debutto europeo che la nuova inquilina di Palazzo Chigi vuole affrontare ”senza subalternità”, ma anche senza mostrare ”ostilità preventiva”. Meloni metterà sul tavolo in particolare tre temi: la possibilità di rivedere parte degli obiettivi del Pnrr, che ”non è un totem” la necessità di accelerare e concretizzare le intese europee sul gas e sul caro-bollette, di modo da dosare le risorse nazionale da rendere disponibili nei prossimi mesi; la richiesta di portare il tema delle migrazioni nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Ue di dicembre.
La presidente del Consiglio nella sede della Commissione porta i dati di una economia italiana che, a dispetto delle previsioni, ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre, allontanando almeno di un poco quelle nuvole che vedeva all'orizzonte già il suo predecessore. In linea con Draghi ribadirà che è indispensabile porre un freno al prezzo del gas con una azione comune. Dall'altra parte però, segnando ancora una volta un punto di "discontinuità", porrà sul tavolo la questione della revisione del Pnrr, per tenere conto dello scenario mutato a causa della guerra ma anche del caro-materiali, che blocca le imprese e rischia di mandare deserte le gare. L'Italia, garantirà, sarà sempre dalla parte di Kiev ma le priorità dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina sono cambiate, il ragionamento che porterà davanti alle istituzioni europee, e il piano non può rimanere uguale a quando l'emergenza cui far fronte era il crollo delle economie causa Covid.
Come i suoi predecessori, Meloni ha bisogno di capire in anticipo i margini di manovra a breve e medio termine, i confini entro cui muoversi senza preoccupare alleati e mercati. Non è un caso se i primi provvedimenti del suo Governo non abbiano riguardato dossier economici, e se il cantiere della manovra procede senza correre in modo forsennato: la premier vuole capire a Bruxelles quale possa essere il punto di caduto tra stabilità finanziaria e politiche marcatamente di destra.
La cornice europea aiuterà a disegnare la Nota di aggiornamento del Def, fissata domani in Consiglio dei ministri; ed abbozzare il primo decreto-aiuti contro il caro bollette. L’ultimo orientamento in seno all’Esecutivo sarebbe quello di usare il “tesoretto” lasciato da Draghi - circa 10 miliardi - in due tempi: 5 da usare per prorogare sino a fine anno le attuali misure, 5 da mettere in manovra per gli interventi del 2023. Il nuovo decreto comunque non dovrebbe vedere la luce venerdì perché la destinazione dei 10 miliardi va approvata dal Parlamento.
L'intervento sulle bollette dovrebbe nascere sotto forma di decreto Aiuti-quater, visti i tre precedenti interventi dell'esecutivo Draghi che hanno movimentato 61,2 miliardi, una cifra molto consistente per impedire la de-industrializzazione di interi settori e la morosità di milioni di famiglie. Tra le ipotesi allo studio non è escluso che possa essere esteso a dicembre un bonus sociale per gli incapienti; dato per scontato l'azzeramento degli oneri di sistema anche per i primi due trimestri del 2023. C'è poi l'ipotesi che sia contemplato il decreto attuativo pendente al Mite per i prezzi calmierati di gas alle aziende energivore e il rilancio della produzione nazionale di metano.
rivano i nuovi rincari per il gas. A comunicarli sarà oggi l’Arera, e dovrebbero essere assai più contenuti dei precedenti e decisamente sotto il +70% ipotizzato solo poco tempo fa dagli analisti. Per le famiglie del mercato tutelato l’aumento dovrebbe fermarsi a un +5%. Complici anche le temperature miti, la minor domanda, gli stoccaggi quasi pieni e il conseguente calo del prezzo del gas sui mercati internazionali, scivolato attorno ai 116 euro ad Amsterdam. Ma a contenere i rialzi della bolletta sarebbe anche il nuovo metodo di calcolo dell'Autorità per l'energia che da trimestrale diventa mensile. Il Codacons rifà dunque i conti e prevede che nel caso di un aumento limitato ad ottobre il rincaro sarebbe comunque di +632 euro annui a famiglia rispetto alla spesa per il gas sostenuta nel 2021, con un rialzo complessivo delle tariffe del 53,3%. Così mentre il Governo studia ancora le soluzioni da adottare, considerandole una priorità assoluta, a preoccupare resta soprattutto l'impennata dell'ammontare delle bollette della luce che colpisce soprattutto le piccole aziende e le famiglie, prosciugando le risorse che dovrebbero essere destinate a investimenti e consumi.
E l'Italia sul fronte dell'elettricità se la cava peggio degli altri partner europei. Stando ai calcoli della Confcommercio e di Nomisma infatti alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari pagano nel nostro Paese, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Tra le cause - si spiega - ci sono la mancata diversificazione delle fonti di energia e dei fornitori. Confcommercio teme inoltre che a causa dell'inflazione ci saranno pesanti effetti anche sulle famiglie, che andrebbero a perdere 77 miliardi in termini di potere di ricchezza liquida. Chiede al Governo un confronto con le forze sociali per avviare un piano strutturale in raccordo con l'Europa.
Tornando al gas, invece, è previsto un aumento intorno al 5% per le bollette di ottobre anziché del 70% come previsto un mese fa. A dirlo è il presidente di Nomisma energia, Davide Tabarelli, in vista, giovedì prossimo, della comunicazione della tariffa per le famiglie del mercato tutelato da parte dell'Autorità. Da questo mese l'aggiornamento tariffario diventa mensile anziché trimestrale; e se l'aggiornamento fosse stato fatto con il vecchio meccanismo a fine settembre - viene spiegato, avremmo avuto un aumento anche del 200%
Giampiero Guadagni

( 2 novembre 2022 )

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