Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:13

Economia 

Manovra, via libera definitivo 

Via libera definitivo dal Senato alla manovra per il 2023 da 35 miliardi, 21 dei quali destinati a fronteggiare il caro energia. La legge di bilancio è stata approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni. ”Al di là del legittimo dibattito e delle divergenze, c’è stata la volontà di lavorare bene e mantenere scadenze e impegni, ci siamo riusciti”, ha detto la premier Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno. Meloni ha aggiunto: ”Mi fido dei miei alleati al Governo: c’è una visione comune e contano i fatti: abbiamo scelto di fare una manovra politica, scritta in tempi rapidi e siamo riusciti a iniziare a mantenere gli impegni presi”.
Più nel dettaglio la presidente del Consiglio ha confermato che ”sulla riforma fiscale vogliamo andare avanti secondo direttrici visibili già in manovra finanziaria con le poste in bilancio”. E tra queste direttrici ”c’è il taglio del costo del lavoro sul quale si deve fare molto di più: l’obiettivo di legislatura sono 5 punti di taglio”. Il secondo obiettivo ”è la tassazione che tenga conto della composizione del nucleo famigliare. Consideriamo il tema del sostegno alla genitoralità una priorità”. Per Meloni la questione ”ha anche rilievo sulla tenuta del welfare”. Il terzo obiettivo, infine, è quello di promuovere una ”tassazione che incentivi di più chi si mette in gioco e crea ricchezza: il tema è più assumi e meno paghi”.
Tra i capitoli più importanti della manovra, quello sulle pensioni. Cambia la rivalutazione degli assegni, con un aumento dall'80 all'85% per gli assegno fra 2000 e 2.500 euro (tra 4 e 5 volte il minimo) e una riduzione degli scaglioni per le pensioni più alte. Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie: badanti, licenziate o invalide. Le pensioni minime arrivano a 600 euro ma solo per gli over 75 e solo per il 2023. Resta il divieto per la Pa di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati.
Sul fronte lavoro, per chi assume stabilmente donne svantaggiate, under36 e percettori del reddito di cittadinanza c'è un esonero contributivo totale fino a 8mila euro. Confermato per i redditi fino a 35mila euro il taglio del cuneo fiscale di due punti percentuali, che sale a 3 per redditi fino a 25mila euro.
Per i lavoratori ”occupabili” il reddito di cittadinanza sarà corrisposto per 7 mensilità. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo per tutto l'anno in attesa della riforma nel 2024. Il reddito decade dopo il primo rifiuto ad un'offerta di lavoro. Per i giovani tra 18 e 29 anni che hanno finito la scuola l'erogazione è subordinata alla frequenza di corsi formativi. Per i poveri assoluti viene istituito il reddito alimentare: pacchi antispreco con l’invenduto di negozi e supermercati saranno distribuiti ai più bisognosi.
L’indennità di congedo parentale passa dal 30% all'80%. Vale anche per i papà fino al sesto anno di vita del bambino Per le famiglie numerose (con quattro o più figli) l'assegno sale a 150 euro.
Soddisfatto il ministro dell’Economia Giorgetti che parla di ”missione compiuta” e di un ”testo coraggioso con uno sguardo al futuro e alla costruzione di un nuovo assetto sociale che privilegia e tutela i figli e le nuove generazioni senza trascurare la stabilità dei conti pubblici”.
Dure le critiche di metodo e di merito delle opposizioni. E la Cgil conferma il giudizio negativo su una manovra che nonostante ”parziali avanzamenti”, ”non rappresenta una risposta adeguata all'inflazione e all'impoverimento di salari e redditi”. Per il leader della Cisl Sbarra, invece, si tratta di una manovra ”in più parti condivisibile e migliorata grazie al dialogo sociale e alle nostre proposte. Occorre cambiare Opzione donna, flat-tax, voucher”. E ora ”Patto anti-inflazione, riforma fiscale e confronto serrato su pensioni, sicurezza, politiche industriali e sociali, lavoro, Pnrr”.
Giampiero Guadagni

( 29 dicembre 2022 )

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