Spunta peraltro un tesoretto da 400 milioni per finanziare interventi locali per il 2024 con un provvedimento parallelo o successivo alla manovra. Ed è proprio con l'obiettivo di offrire uno spazio dove queste esigenze possano essere soddisfatte - almeno parzialmente - che il Governo e la stessa maggioranza starebbero ragionando sulla possibilità di trovare un altro veicolo legislativo da utilizzare. Le ipotesi sono tre: lo strumento più probabile appare quello di una nuova legge mancia, ma si valuta anche la strada della risoluzione, contestuale alla manovra, per la quale servirebbe però una trattativa complessa con le opposizioni; oppure un odg da approvare in commissione quando verrà licenziata la manovra.
Un primo banco di prova dei rapporti di forza lo fornirà il decreto anticipi che, firmato dal Capo dello Stato, è stato presentato in Senato.
Le prossime settimane saranno anche quelle dei giudizi sul rating da parte delle agenzie internazionali: già venerdì tocca a S&P.
Da parte sua il presidente di Confindustria Bonomi torna a parlare di manovra ”ragionevole”, perché con le risorse a disposizione sono stati fatti quegli interventi prioritari che Viale dell’Astronomia chiedeva, in particolare, il taglio contributivo del cuneo fiscale. Rimane però, secondo Bonomi, una manovra ”non strutturale”.
Intanto la Cgil ha riunito la sua Assemblea che ha dato mandato a proseguire la mobilitazione sulla manovra, aprendo anche alla possibilità di uno sciopero generale, invitando Cisl e Uil ad incontrarsi a breve.
La Uil si è detta pronta ad avviare un percorso unitario di mobilitazione con scioperi regionali, coinvolgendo appunto le Regioni. Arriva però in soccorso del Governo l'intesa firmata proprio con le Regioni sulla manovra. "L'accordo investe in servizi essenziali come la sanità e il trasporto pubblico locale", annuncia il presidente il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: riguarda l'incremento di 11,2 miliardi dal 2024 al 2026 del Fondo sanitario nazionale e i 500 milioni per il 2023 al trasporto pubblico locale.
Il giudizio del leader della Cisl Sbarra sulla manovra è chiaro: bene le misure su fisco, lavoro e famiglia; no a alle ipotesi di revisione dell'Ape sociale e di Opzione donna. Per Sbarra ”bisogna valutare attentamente questa operazione sulle pensioni. Se dovessero essere confermate le ipotesi di misure restrittive e rigidità per le uscite con ipotesi di revisione di ape sociale e di flessibilità per le donne. Dovessero essere confermate, queste registreranno la piena contrarietà della Cisl. Che venerdi sera nel corso del confronto a Palazzo Chigi attraverso Sbarra (unico segretario generale presente) aveva sollecitato ”un segnale forte sulla pensione contributiva di garanzia per i giovani, di allargare e strutturare l'ape sociale, di incentivare l'adesione alla previdenza complementare e di valutare misure di flessibilità di uscita dal mercato del lavoro che per la Cisl rimangono 41 anni di contributi a prescindere dall'età e la possibilità per lavoratori di uscire dal lavoro a partire da 62 anni”.
Giampiero Guadagni