Meno articolato il giudizio di Cgil e Uil. Per Corso d’Italia ”il lavoro è il grande assente di questa manovra: si continua con la logica delle decontribuzioni, dei bonus e degli incentivi alle imprese”. Quanto al capitolo previdenziale, afferma il segretario confederale Ferrari, ”le forze di maggioranza avevano promesso di cancellare la legge Monti/Fornero e invece la confermano e addirittura la peggiorano”. Per Via Lucullo ”la manovra è insufficiente rispetto alla principale priorità del Paese: la protezione delle retribuzioni quella che possiamo tranquillamente definire la più grande spirale inflattiva degli ultimi decenni”.
A proposito dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra, a margine dell'assemblea nazionale Filca-Cisl a Torino, il leader della Cisl Sbarra sottolinea: ”Rispettiamo le decisioni degli altri, ma in questa fase uno sciopero generale chiede ulteriori sacrifici ai lavoratori e rischia di trasferire tensioni e conflitto nelle imprese senza che queste abbiamo responsabilità”. Sbarra aggiunge che la Cisl ”è già in campo da mesi nei luoghi di lavoro e sul territorio per una forte mobilitazione è lo sarà nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Ma lo facciamo con un profilo sindacale centrato sulla responsabilità, sul pragmatismo e sull'autonomia dalla politica, sul riformismo sociale, sulla partecipazione, sulla valorizzazione della contrattazione collettiva, sulla necessità di innovare le relazioni sindacali con una cultura partecipativa”.
Giampiero Guadagni