Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:10

Economia 

Manovra, giovedì mattina l'ok definitivo 

Atteso giovedì mattina il via libera definitivo del Senato alla legge di bilancio. Dunque un giorno in più rispetto a quanto annunciato: dopo avere occupato la commissione, protestato sulla stampa e sui social e fatto appello al presidente del Senato La Russa, le opposizioni, per una volta unite, sono infatti riuscite ad ottenere più tempo per l’esame, almeno formale, della manovra.
L’approvazione arriverà quando la premier Meloni sarà alle prese con la sua prima conferenza stampa di fine anno. E potrebbe trovarsi a rispondere della nuova grana che rischia di scoppiare dentro la maggioranza: l’eterna questione dei balneari, per i quali Forza Italia annuncia di essere pronta a chiedere l’ennesima proroga delle gare. La questione riguarda i 30 mila balneari che, stando alle regole scritte nella legge sulla Concorrenza, il prossimo anno dovrebbero vedere le concessioni messe a gara, come peraltro imposto anche da una sentenza del Consiglio di Stato. Un tema, quello delle concessioni e in generale dell'applicazione della Bolkestein, che ha visto negli anni il centrodestra compatto a difesa di spiagge e ambulanti.
La manovra economica che il Senato si accinge ad approvare definitivamente ”ha un impianto complessivo decisamente migliorato rispetto al testo iniziale. I contenuti sono coerenti in diverse parti con la piattaforma presentata dalla Cisl a Governo, gruppi parlamentari, partiti politici, sostenuta con iniziative sindacali sui territori e con l'Assemblea Nazionale di delegati e pensionati del 15 Dicembre. A riprova che la via del dialogo produce risultati concreti, contrariamente alla contrapposizione fine a se stessa”, È quanto sottolinea il numero uno di Via Po Sbarra, in un intervento su ”La Stampa”. Per Sbarra ”non mancano criticità che andranno affrontate ai tavoli che abbiamo conquistato su salute e sicurezza, pensioni, politiche industriali. Andrà aperto subito il confronto per realizzare la riforma fiscale e concertare un patto anti-inflazione che aiuti a salvaguardare ed aumentare i redditi di lavoratori, pensionati e famiglie”. Per il leader della Cisl è stato importante aver conquistato l'incremento dell'indicizzazione delle pensioni per gli assegni da 4 a 5 volte il trattamento minimo, operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese per le pensioni con redditi medi. Altro segnale incoraggiante, anche se ancora da rafforzare, l’innalzamento del terzo punto di taglio del cuneo fiscale da 20 a 25 mila euro, che mobilita da solo quasi 600 milioni di euro, a cui si aggiunge il potenziamento dell'esonero contributivo per le assunzioni e la stabilizzazioni di giovani, donne e percettori di reddito d cittadinanza, che passa da 6 a 8mila euro. Nell’iter di approvazione della legge di bilancio, sottolinea ancora Sbarra, ”abbiamo ottenuto anche il potenziamento dell’assegno unico e la ridefinizione dei criteri per il congedo parentale con ulteriori 30 giorni indennizzati all'80%, che finalmente si rivolge sia alle mamme che ai papà. Positiva è la marcia indietro su Pos e tracciamento, con soluzioni alternative per sostenere i costi delle commissioni affrontati dagli esercenti”. Ultimi ma non meno importanti ”l’aumento delle pensioni minime e l’emendamento che orienta al Sud più di un miliardo di euro per crediti d'imposta, fiscalità di sviluppo e Zes. Provvedimenti - osserva Sbarra- che si aggiungono al pacchetto di misure di emergenza attivato in prima scrittura: dall’innalzamento della soglia Isee per gli sconti in bolletta allo sforzo fatto per abbassare l'Iva sui prezzi dei beni essenziali; dalla detassazione degli accordi di produttività all'incremento del prelievo sugli extraprofitti, fino al superamento dello scalone Fornero per il 2023”.
Intanto, a livello mondiale, le donne arrivano in media alla pensione con appena il 74% del patrimonio rispetto a quello degli uomini, il 76% in Italia e il 77% in Europa. La differenza tra i Paesi inclusi nell'analisi a livello globale, va dal 60% nel peggiore dei casi (Nigeria) al 90% nel migliore (Corea del Sud). È quanto rileva lo studio ”Global gender wealth equity 2022” di Wtw, società leader nella consulenza. L'Italia, dunque, sottolinea il report, con il suo 76% registra un divario di genere in linea rispetto alla media in Europa e migliore rispetto alla media globale, pari al 74%. In Europa è la Spagna ad aver ottenuto il punteggio più alto (86%). Lo studio evidenzia inoltre che il gap previdenziale tra i generi aumenta con il livello di seniority. Al momento del pensionamento, le donne che ricoprono ruoli di responsabilità e di leadership raggiungono solo il 62% della ricchezza accumulata da pari ruoli maschili. Per i ruoli professionali e tecnici di medio livello, il divario è ancora sostanziale (69%), ma si riduce notevolmente (89%) per i ruoli operativi e di supporto. La stessa tendenza si rispecchia in Italia con le rispettive percentuali: 61% (leadership), 72% (professionisti e tecnici) e 93% (operativi). Per quanto riguarda gli altri Paesi nel mondo, il divario di genere negli Stati Uniti (75%) si è attestato appena al di sopra della media globale del 74%, mentre il Canada ha ottenuto risultati leggermente migliori (78%). La Nigeria ha il più alto divario di ricchezza tra i generi nello studio (60%), seguita da vicino dall'Argentina (61%), dal Messico e dalla Turchia (63%).
Giampiero Guadagni

( 28 dicembre 2022 )

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