Venerdì 22 novembre 2024, ore 20:39

Economia 

Manovra e Mes, muro contro muro 

Nuovo rinvio in commissione in commissione Bilancio della Camera sulle proposte di ratifica del Mes delle opposizioni. Il Governo chiede tempo per rispondere ad una richiesta di Fdi sull’impatto finanziario di una eventuale ratifica. Richiesta peraltro già esaudita con una nota del Mef del 21 giugno in cui non venivano rilevati effetti negativi per i conti, anzi si ricordava che la ratifica poteva portare ”ad una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti, con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l'Italia" in quanto "percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea”.
L’ennesimo rinvio ha scatenato l’ira delle opposizioni.. Il momento della verità viene spostato in avanti nell’attesa dell'esito della delicata trattativa a Bruxelles sul nuovo Patto di Stabilità. Le due partite sono legate, nonostante la premier Meloni pochi giorni fa a Bruxelles abbia negato il link.
Di slittamento in slittamento però alla Camera è in arrivo venerdì la manovra per essere esaminata il 27. Il 28 dicembre sarà in Aula e il voto finale sarà il 29 dicembre intorno alle 19. Tempi strettissimi per chiudere la partita entro fine anno evitando lo spauracchio dell'esercizio provvisorio. Il Governo non porrà la fiducia a a Montecitorio a fronte della annunciata presentazione da parte dell'opposizione di un numero limitato di emendamenti.
Sul merito interviene il leader della Cisl Sbarra che ribadisce: ”Nonostante le limitate risorse, la manovra concentra le dotazioni finanziarie su misure di coesione, in linea con quanto rivendicato dalla Cisl ai tavoli di trattativa e nelle mobilitazioni di questi mesi”. In una intervista al quotidiano Avvenire il numero uno di Via Po osserva: ”Sono state recepite alcune nostre proposte di modifica del famigerato articolo 33, in particolare si è fatta marcia indietro sui tagli previsti per chi matura i requisiti di vecchiaia, per chi esce entro il 31 dicembre di questo anno e per i lavoratori pubblici che vengono collocati in pensione a 65 anni”. Rimane da affrontare il tema degli allungamenti delle finestre di uscita e le evidenti disparità di trattamento di aliquote e rendimenti tra le categorie pubbliche per l'accesso alla pensione anticipata. Il timore della Cisl è che tali questioni ”aprano tanto contenzioso amministrativo”. Negli emendamenti ”abbiamo conquistato anche maggiori risorse per i lavoratori delle forze dell'ordine, con circa 100 milioni per i contratti, il welfare e la previdenza complementare”.
E meroledì, concludendo il Consiglio generale della Fnp Cisl, Sbarra ha sottolineato la necessità di ”guardare avanti oltre la traiettoria della manovra, misurandoci su un pensiero lungo che orienti il cambiamento e le transizioni”. La via è la ”costruzione di un Patto sociale tra governo, regioni e corpi intermedi per mettere in priorità crescita e sviluppo, investimenti e lavoro, produttività e innovazione, riforme e politica dei redditi, attuazione del Pnrr e Mezzogiorno, coesione sociale ed evoluzione delle relazioni industriali verso un modello partecipativo”.
Sulle pensioni interviene anche la ministra del Lavoro Calderone che assicura: ”Il confronto e il dialogo certamente non lo chiudiamo con la manovra economica perché abbiamo potuto fare degli interventi che erano condizionati dalla risorse a disposizione", ma "confido che si possa invece costruire un percorso di riflessione più ampio, che è quello che stiamo facendo con tutti gli attori sociali e istituzionali". Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, che ricorda: ”Abbiamo assunto l'impegno nell'ambito della legislatura per arrivare a una ridefinizione del quadro pensionistico che metta insieme in modo coerente il patto tra generazioni - ha detto - guardando alle pensioni future dei giovani e anche, realisticamente, a tutte quelle condizioni in cui l'anticipazione dell'uscita dal lavoro è legata soprattutto alla gravosità delle attività svolte”.
Giampiero Guadagni

( 20 dicembre 2023 )

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