Il Sud deve tornare al centro dell’agenda politica. E’ la convinzione comune dei sindacati e della ministra della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, Barbara Lezzi, che hanno avviato ieri un tavolo permanente. Il prossimo appuntamento, verso metà settembre sarà specifico su due temi di rilievo: le misure per lo sviluppo economico, industriale ed il lavoro da introdurre nella legge di Bilancio e la nuova programmazione dei fondi europei post 2020.
La Cisl ha sottolineato la necessità di avviare con urgenza una politica economica ”non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far
ripartire la produzione e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni”.
La politica per il Mezzogiorno, sostiene la Cisl, ”dovrà trovare spazio all’interno di un’idea di Paese che deve tornare a crescere proponendo uno sviluppo industriale, di sostenibilità ambientale e del prodotto e la valorizzazione dei servizi, attraverso un ruolo attivo dello Stato e delle istituzioni locali a sostegno del processo di regolazione e di affermazione dei diritti di cittadinanza”.
Secondo la Cisl, occorre affinare gli strumenti esistenti, come la decontribuzione per le nuove assunzione, gli Istituti tecnici superiori, le Zone economiche speciali, il credito di imposta per gli investimenti oltre a nuovi strumenti da individuare per accompagnare la crescita e lo sviluppo dell'area meridionale. La ministra ha assicurato che è intenzione del Governo decidere una proroga per le assunzione estendendo il beneficio al prossimo triennio.