La ripresa economica registrata negli ultimi anni non ha inciso sui livelli di benessere delle famiglie italiane e sulle relative disparità territoriali. È questo il quadro che emerge dal Barometro Cisl a livello regionale aggiornato al 4° trimestre 2017. Un disagio sociale sempre più diffuso che ha proiettato i suoi riflessi anche sui risultati delle ultime elezioni politiche del 4 marzo.
Nel corso del 2017, secondo il Barometro Cisl, c’è stata una progressiva frenata rispetto al moderato miglioramento degli indicatori che aveva caratterizzato il biennio 2015-16. Le famiglie, nelle diverse realtà regionali, hanno percepito poco la ripresa del Pil, perché questa tende a non tradursi direttamente ed immediatamente sul piano sociale.
Il rallentamento è evidente soprattutto per diverse regioni del Nord; mentre al Sud la situazione è anche peggiore perché in questi ultimi anni una “fase di miglioramento” di fatto non si è neppure percepita alla lontana.
Nel quarto trimestre 2017 tutte le regioni italiane - sottolinea la Cisl - presentavano ancora valori dell'indice di benessere largamente inferiori ai livelli pre-crisi. Rispetto ai valori registrati dall'indice nell'ultimo trimestre del 2007 molte regioni italiane conservano infatti scarti di oltre 5 punti percentuali; questa situazione si riscontra soprattutto al Centro-sud, ma non risparmia anche alcune importanti regioni del Nord come il Veneto e l'Emilia Romagna.
Il Radar delle Regioni mostra i movimenti relativi a tre momenti (IV trimestre 2007, 2014 e 2017). Dopo il punto di minimo nel 2014 quasi dappertutto in Italia si è verificato un recupero, che per alcune regioni è stato maggiore di altre: è il caso del Piemonte, della Lombardia e del Lazio che mostrano incrementi sopra i 4 punti percentuali; ma ci sono anche diversi casi di regioni più "stazionarie", quelle cioè che sono rimaste ferme sulle posizioni raggiunte tre anni fa: Val d'Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria e Basilicata. Nel corso del 2017 in nessuna regione (a parte pochissime eccezioni) sembra essersi verificato alcun tipo di recupero per quanto riguarda le condizioni complessive di benessere. Le perdite di benessere e i divari territoriali risultano particolarmente "allarmanti" per il dominio del Lavoro e della Coesione sociale, dove alla fine del 2017 nessuna regione ha recuperato il livello dell'indice che si osservava nel 2007. L'unico dominio che può essere descritto in termini più positivi è quello dell'Istruzione, anche se - conclude la Cisl - non possiamo dimenticare le forti distanze rispetto all'Europa.