Le parti sociali ragionano sulla manovra approvata in Cdm, sui possibili effetti e correttivi. D’altra parte il Governo sta ancora lavorando per affinare misure e provvedimenti. E allora il leader della Cisl Sbarra prende carta e penna e scrive ai colleghi Landini e Bombardieri, dopo gli ordini del giorno votati dagli organismi di Cgil e Uil. ”Guardando alle anticipazioni rese dall'Esecutivo nell'ultimo incontro con le parti sociali, si evidenziano non pochi interventi coerenti con le rivendicazioni su cui ci siamo battuti in questi mesi in modo unitario, sia nei momenti di mobilitazione comune, sia ai tavoli di negoziato con il Governo. È quindi ancora più importante ragionare sui contenuti definitivi della manovra, ottenuti i quali convocheremo il nostro Comitato Esecutivo per esprimere in modo collegiale valutazioni e orientamenti”. La Cisl resta anche in attesa di conoscere la disponibilità di Cgil e Uil in merito alla proposta di ”definire un perimetro unitario riformista di azione ed elaborazione che vada oltre la traiettoria della Legge di Stabilità, per incalzare Governo e Sistema delle Imprese su un Patto Sociale che punti a realizzare crescita economica e sviluppo sostenibile, riforme e investimenti, una nuova politica dei redditi, rilanciando i livelli qualitativi e quantitativi dell'occupazione, contrastando disuguaglianze e povertà, accelerando la messa a terra del Pnrr. Tutto ciò per dare protagonismo al mondo del lavoro, innovando ed esaltando le relazioni sindacali e la contrattazione aziendale e sociale attraverso nuovi e più forti modelli di partecipazione e democrazia economica”. Venerdì da Bari, a margine dell'assemblea organizzativa di Cisl Puglia, Sbarra ha parlato delle luci e delle ombre della manovra. L'impostazione di questa legge di bilancio, se confermata, ha un grande respiro sociale. Il Governo ha raccolto l'invito a prorogare per tutto il 2024 il taglio del cuneo contributivo, che da solo vale dieci miliardi. Importante anche il segnale di una riforma fiscale che riduce le aliquote e abbassa la tassazione fiscale, soprattutto sui redditi medio bassi. E il fatto che, su nostro invito, il Governo ha deciso di anticipare prima di Natale il conguaglio dell'inflazione del 2023 ai pensionati. Bene anche l’aver destinato 8 miliardi di euro per rinnovare i contratti pubblici, per sostenere e rilanciare la sanità pubblica. Il governo, inoltre, raccoglie il nostro invito per sostenere la famiglia”. Non convince invece la stretta sulle pensioni. ”In queste ore stiamo lavorando per attenuare ed eliminare questi tagli”, spiega Sbarra. Che aggiunge: ”Avevamo chiesto un segnale forte per detassare le tredicesime dei lavoratori dipendenti e dei pensionati; e che la perequazione e l'indicizzazione dell'inflazione dei pensionati venga assicurata a tutti”.
Sul fronte datoriale, il presidente di Confindustria Bonomi ribadisce: ”Manovra molto ragionevole. Con le risorse finanziarie a disposizione il Governo cerca di mantenere il taglio contributivo del cuneo fiscale. Quello che noi adesso vogliamo vedere è quanto viene messo sullo stimolo agli investimenti, che è la cosa più importante in questo Paese in quanto stanno rallentando in maniera molto forte”. Da Bonomi una proposta: ”Tutti gli anni l'industria riceve circa 14 miliardi di tax expenditures. Siamo disposti a rinunciare a tutti quei soldi purché vengano messi sul taglio strutturale del cuneo fiscale, a favore dei redditi più bassi, sotto i 35mila euro. In questo momento l'aumento dei prezzi delle materie prime, dell'energia, dell'inflazione sta segnando il loro potere d'acquisto”.

Giampiero Guadagni

( 20 ottobre 2023 )