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Lavoro

L’occupazione cresce ancora nel terzo trimestre

Prosegue la crescita dell'occupazione nel terzo trimestre del 2016: secondo la nota trimestrale messa a punto da Ministero del Lavoro, Istat, Inps e Inail, il livello complessivo è cresciuto su base annua mentre resta sostanzialmente stabile a livello congiunturale, cioè rispetto al II trimestre. La variazione è infatti dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2015, mentre su base annua la variazione è nulla.

Positiva la valutazione della Cisl sulla valutazione congiunta dei dati dei diversi istituti, così come più volte richiesto dal sindacato. Per il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, "questo dovrebbe portare ad una lettura più semplice e meno contraddittoria, con meno confusione tra dati di stock e dati di flusso, dati amministrativi e dati campionari, e minori possibilità di letture “faziose”. Dai dati della nota odierna, riferiti al terzo trimestre 2016, - aggiunge Petteni - appare inequivocabile, secondo tutte le fonti, che l’occupazione sia cresciuta ancora su base tendenziale, cioè rispetto allo stesso periodo di un anno fa, e si sia stabilizzata su base congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente".

Dati alla mano, nel III trimestre, gli occupati sono saliti dell'1,1% su base annua e calati del -0,1% su base mensile. Di questi, i dipendenti sono cresciuti dell'1,8% (su base tendenziale) e dello 0,4% (su base congiunturale). A livello congiunturale, l'aumento delle posizioni lavorative dipendenti nel III trimestre è frutto di 83 mila posizioni a tempo determinato e di 10 mila posizioni a tempo indeterminato. A livello tendenziale, le posizioni a tempo indeterminato sono state quasi mezzo milione.

"Nell’anno che va dal terzo trimestre 2015 al terzo trimestre 2016 - osserva Petteni - hanno inizialmente funzionato ancora bene gli incentivi,  se si osserva che la crescita tendenziale dell'occupazione è interamente ascrivibile al  tempo indeterminato. Poi il loro effetto, con la riduzione dell’importo nel 2016, si è ovviamente ridotto, ma non annullato, tenendo anche conto del contesto di ripresa della crescita del Pil".

In effetti, le dinamiche del mercato del lavoro, e in particolare dell'occupazione, che si sono manifestate nel corso del 2016 sono avvenute in un contesto di crescita del Pil, che nel terzo trimestre ha segnato un aumento congiunturale dello 0,3% e un tasso di crescita tendenziale dell'1%. L'input di lavoro misurato in termini di Ula (unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) risulta stabile sotto il profilo congiunturale, mentre in termini tendenziali la crescita (+0,9%) risulta dunque sostanzialmente allineata a quella del Pil.

"Appare altrettanto inequivocabile - sottolinea tuttavia Petteni - che la stabilità del dato congiunturale deriva da una riduzione del lavoro autonomo e da un aumento del lavoro dipendente,  che però, in condizioni di crescita debole, è quasi tutto a termine. Continua, poi, la crescita dei voucher. Contemporaneamente è particolarmente positiva la performance dell’occupazione femminile. Quindi nel 2016 sta peggiorando la qualità dell’occupazione creata e c’è da temere che il prossimo dato tendenziale , senza l’effetto trascinamento dell’ultima parte del 2015, andrà peggiorando anche dal punto di vista quantitativo. Ma non può non riconoscersi l’importante funzione svolta dagli incentivi al lavoro stabile. Dunque è positivo il ripristino dell’incentivo pieno per il 2017 nelle Regioni del Sud, che va a colmare il divario cresciuto negli anni di crisi, ma esso va accompagnato con politiche di investimento e sviluppo. In ogni caso - conlude il sindacalista - per la Cisl deve restare fermo il principio che il lavoro stabile deve costare meno di tutte le altre forme di lavoro".

 

( 28 dicembre 2016 )

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