L’effetto dell'aumento dello spread sul costo dei prestiti bancari a famiglie e imprese ”è stato finora limitato, ma segnali di tensione stanno iniziando ad emergere”. L’allarme arriva dal governatore della Banca d’Italia Visco. Un timore rilanciato dalle opposizioni, mentre Salvini insiste sulla necessità di stracciare le regole Ue, rispondendo così soprattutto all’alleato Di Maio che alla vigilia delle Europee si è improvvisamente e repentinamente convertito alla moderazione.
Preoccupato il sindacato. Per la leader della Cisl Furlan ”è come se il Governo vivesse in una bolla avulso dalla realtà o forse prigioniero del vincolo privatistico stipulato tra i due leader dei partiti di Governo assistiti dall’interpretazione originale del premier nella sua funzione di pontiere”. Nel frattempo ”ogni previsione e tutti i dati confermano che l’Italia si sta avvitando e l’uscita dalla recessione tecnica non produce alcun cambiamento significativo nell’immediato, né di tendenza, perché parliamo di variazioni congiunturali non dovute a fattori strutturali e comunque misurabili in scostamenti percentuali dello zero virgola, privi di significatività”. Insomma, la nostra situazione era e rimane preoccupante. Parte delle ragioni della stagnazione italiana sono sicuramente da ricercare nei fattori esterni, ma che l’Italia subisce più di altri per i propri ritardi strutturali e, soprattutto, per una politica economica di breve periodo priva di una visione strategica d’insieme e di effetti anticiclici, che sta gonfiando principalmente la spesa corrente e crea un’ipoteca sul futuro”, ha sottolineato la leader Cisl . La resa dei conti elusa dal Def con questo atteggiamento di stallo stile Brexit ”non sarà aggirabile nella sua manovra autunnale che si avvicina e con essa crescono le nostre preoccupazioni, perché il quadro dell’Italia, quello dei numeri e non delle chiacchiere è impietoso e allora, al più tardi, il Governo dovrà smettere di affermare cosa non vuole fare e scrivere ciò che farà”. Furlan aggiunge: ”Occorrerebbe perciò e da subito, come sosteniamo da tempo, una manovra espansiva strutturale, che agisca sulla domanda aggregata, (consumi e investimenti) aumentando il potere d’acquisto di salari e pensioni e spingendo gli investimenti pubblici, a partire dalle infrastrutture tutt’ora bloccate”. La Cisl critica il decreto Sblocca cantieri e anche al flat tax. E insiste a richiamare l’attenzione sul dramma degli incidenti mortali sul lavoro. Tutto questo, ha spiegato Furlan nella sua relazione al Consiglio generale Cisl, motiva la mobilitazione del sindacato che proseguirà nelle prossime settimane con le manifestazioni già programmate degli edili, dei pensionati, del pubblico impiego fino alla manifestazione nazionale sul Sud a Reggio Calabria del 22 giugno.
E in vista delle elezioni europee, Furlan osserva: ”L’Europa può diventare un valore aggiunto importante, anziché un problema come spesso è percepito, ma occorre realizzare parità di diritti sociali, di condizioni di lavoro e fiscali per evitare gli assurdi fenomeni di dumping intra europeo”. L’Europa è quindi necessaria, ma per essere anche avvertita opportuna dobbiamo fondarla su un progetto sociale inclusivo che dia speranza e sicurezza ai cittadini ed alle comunità come i costituenti immaginavano. Purtroppo nulla di tutto questo è oggetto di confronto nella campagna elettorale, ma le tante iniziative della Cisl nei territori stanno aiutando a comprendere l’importanza della consultazione elettorale ed il significato delle nostre proposte per cambiare questa Europa, proposte che tra l’altro sono inserite nel Manifesto firmato insieme a Confindustria”.