Ad agosto lieve diminuzione congiunturale della produzione industriale (-0,2%), dopo due mesi consecutivi di crescita. La dinamica nella media del periodo giugno-agosto rimane però significativamente positiva (+1,1%).
Nel secondo trimestre, il processo di ripresa della spesa per consumi delle famiglie (+5,4% rispetto al trimestre precedente) ha determinato una prima riduzione della propensione al risparmio (12,9%, -4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente) che si mantiene comunque ancora decisamente superiore al valore pre-crisi .
La ripresa dei ritmi produttivi e dei consumi si è associata a un generale miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro ma, a partire da luglio, si è registrata una limitata riduzione congiunturale del numero di occupati, scesi dello 0,3% ad agosto (-80 mila unità come a luglio, di cui 68 mila donne).
La domanda di occupazione da parte delle imprese continua a mostrare segnali favorevoli ma sembrano emergere possibili mismatch tra domanda e offerta.
Intanto Mario Draghi mette il piede sull’acceleratore: nel mese di ottobre agli impegni legati al Pnrr, per cui è atteso un nuovo decreto Semplificazioni, si accavallanno quelli dettati dall’agenda dei conti pubblici, che dovranno superare le divergenze tra i partiti su quasi tutte le misure in ballo, dal fisco alle pensioni.
Un antipasto della prossima legge di bilancio potrebbe arrivare già in settimana: il 15 ottobre scade il termine per presentare a Bruxelles lo schema di massima della manovra. Il provvedimento sarà trasmesso alla Camere entro il 20 ottobre.
La manovra sarà espansiva: secondo le prime ipotesi potrebbe superare i 23 miliardi di euro. Ai 22,5 miliardi dovuti al differenziale tra il deficit tendenziale e quello programmatico rispetto al pil vanno infatti aggiunte le entrate fiscali migliori delle attese. Il Governo aveva stimato un gettito prudentemente basso vista la crisi economica legata alla pandemia, invece il quadro appare più ottimistico. Altre risorse potrebbero emergere grazie al calo del fabbisogno e tra le pieghe del bilancio.
La nuova manovra dovrà fare fronte al nodo Quota 100. L’esoso sistema di anticipo pensionistico da oltre 5 miliardi l’anno voluto dalla Lega negli anni del governo giallo-verde scade a fine anno. Secondo le ipotesi allo studio servirebbero circa 3 miliardi per mette in atto uno schema di graduale innalzamento dell'età di ritiro prevedendo delle deroghe per i lavoratori usuranti. Da affrontare in manovra anche la questione della rivalutazione in linea con l'inflazione di 22,8 milioni di assegni pensionistici, voce che si preannuncia più cara dello scorso anno alla luce delle recenti fiammate dell’energia che spingono al rialzo l’indice sui prezzi al consumo. Per allineare al caro-vita servirebbero 4 miliardi di euro.
In cima alle priorità degli interventi fiscali che il Governo intende anticipare con la manovra c’è un nuovo taglio delle tasse sul lavoro in favore dei redditi medi, tra le più alte nella zona euro. Almeno 6 miliardi gli stanziamenti allo studio.
In manovra troveranno spazio le risorse per il finanziamento dei nuovi ammortizzatori sociali (compreso il rifinanziamento della Cig per Alitalia nel 2023) e misure per il welfare. Costo dell'operazione: fino a 6 miliardi.
Per gli incentivi alle imprese le ipotesi di lavoro predispongono circa 3 miliardi.
Da finanziare poi le misure per la sanità, in primis l'acquisto di nuovi vaccini. Si ragiona ad una cifra intorno ai 2 miliardi.
Per il rinnovo del contratto del pubblico impiego lo stanziamento sarebbe di circa 2 miliardi.
Il Governo punta poi ad inserire in manovra lo stop al cashback avviato il 30 giugno scorso. Il meccanismo introdotto dal governo Pd-M5S per incentivare i pagamenti elettronici che prevede una spesa di 3 miliardi annui non verrebbe infatti riattivato a fronte di costi eccessivi rispetto ai benefici in termini di lotta all'evasione e al rischio abusi.
Intanto al ministero del Lavoro si sta chiudendo il decreto per la sicurezza sul lavoro, annunciato dal premier dopo un incontro ad hoc con i sindacati. Il provvedimento rafforzerà l'Ispettorato per i controlli e darà una stretta su chi non rispetta le norme, con pene più severe in particolare in caso di recidiva. Dpmenica scorsa a La Spezia è stata celebrata la Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro promossa dall’Anmil. Nel suo messaggio, il Capo dello Stato Mattarella ha sottolineato che ”gli incidenti sul lavoro sono una ferita sociale lacerante”. Lo Stato, osserva Mattarella, ”deve tutelare chi lavora. Le leggi ci sono e vanno applicate con inflessibilità. Il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre”.
Giampiero Guadagni