Sabato 23 novembre 2024, ore 3:36

Crisi

Italia riunificata dalla deflazione

Non basta SuperMario a risollevare Eurolandia che a marzo vede un’inflazione ancora ferma al palo (fonte Eurostat). E se è vero che a febbraio il dato era addirittura a -0,2% occorre pur sempre ricordare che parliamo di dato medio. Per cui l’Italia, ad esempio, resta in deflazione a marzo, con un tasso del -0,2% che segue il -0,3% di febbraio. Altri 14 Paesi hanno un tasso negativo, tra cui Romania (-2,4%), Cipro (-2,2), Bulgaria (-1,9%). I più alti in Belgio (1,6%), Svezia (1,2%), Malta (1%). Ma c'è un dato, tra quelli diffusi oggi da Eurostat, che colpisce ancora di più. E cioè che l’Italia è il Paese europeo con il numero più elevato di persone che vivono in "gravi privazioni materiali", ovvero la definizione istituzionale di poveri. L'indagine Eurostat, realtiva al 2015, segnala una discesa sensibile del numero di poveri in Europa, ma solo marginale in Italia. Nel 2015 in Europa il tasso di povertà è sceso a 8,2% sul totale dei cittadini europei, dal 9% del 2014. In totale, sono 41,092 milioni i poveri in Europa. L’Italia, invece, è passata dall’11,6% all’11,5%, ovvero un totale di 6,982 milioni di persone che vivono in conclamate condizioni di povertà.

"E' ora che il Governo affronti la lotta alla povertà come una delle priorità più qualificanti la civiltà di un Paese'', commenta in una nota il segretario confederale Cisl Maurizio Bernava, per il quale "occorre un confronto vero e costante tra il Governo e tutti i soggetti sociali coinvolti, finalizzato al varo di un piano concreto e moderno di contrasto alla povertà e che possa accompagnare l'iter parlamentare del disegno di legge".

Un'urgenza comprovata anche dall’indagine diffusa oggi dall’Istat, che rileva come la deflazione riguardi anche il cosiddetto carrello della spesa. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono infatti dello 0,1% rispetto a febbraio e dello 0,3% su base annua (da -0,4% del mese precedente).

Nel dettaglio, spiega l'Istituto di statistica, a marzo, guardando ai 20 capoluoghi delle regioni e delle province autonome monitorati, "sono 14 quelli in deflazione (erano 13 a febbraio)". Tra questi, "come a febbraio, Bari e Potenza registrano le flessioni tendenziali dei prezzi più ampie e pari a -1,0% (a febbraio era -0,9% per entrambi)". Seguono "Perugia, Cagliari e Catanzaro (-0,6% per tutte e tre), Roma (-0,5%) e Firenze (-0,4%). Le diminuzioni più contenute, pari a -0,1%, si registrano per Milano, Genova e Napoli". Per il resto, in cinque delle rimanenti città, prosegue l'Istat, "si registrano aumenti su base annua dei prezzi compresi tra +0,5% di Aosta e +0,1% di Venezia". A Bologna invece i prezzi risultano fermi su base annua. Ma l'indagine non si limita ai capoluoghi e la lente dell'Istat si sofferta anche sugli altri grandi comuni, quelli con più di 150.000 abitanti. Qui i prezzi sono in diminuzione su base annua "in otto città su undici (erano sette a febbraio): le diminuzioni maggiori interessano Verona (-0,9%, la variazione era nulla a febbraio), Reggio Calabria (-0,7%, da -0,5% di febbraio) e Catania (-0,5%, era -0,4% il mese precedente)". I tassi risultano invece positivi a Parma (+0,5%) e Livorno (+0,1%). A Reggio Emilia i prezzi sono invece stabili, sempre su base annua. D'altra parte, sottolinea, "in tutte le ripartizioni geografiche, a marzo 2016 i prezzi fanno registrare flessioni tendenziali, accentuando, in quasi tutti i casi, la dinamica negativa registrata a febbraio". Ecco nel Sud e nelle Isole il tasso tendenziale è pari a -0,3% (da -0,2%), nel Nord-est e nel Centro è pari a -0,2% (da -0,1%) mentre nel Nord-ovest la flessione su base annua registra una lieve attenuazione, portandosi -0,1% (da -0,2%).

A livello generale, sul tasso pesa l'energia, tanto che, spiega l'Istat, l'indice "al netto dei soli beni energetici si porta a +0,4% (era +0,3% il mese precedente)", mentre al netto sia degli alimentari non lavorati che dei beni energetici, la cosiddetta inflazione di fondo sale a +0,6% (da +0,5%). Tornando al tasso generale, l'eredità lasciata dai primi tre mesi dell'anno, l'inflazione acquisita per il 2016, è pari a -0,4% (era -0,6% il mese precedente). "La persistenza del calo tendenziale dei prezzi risente di un quadro di sostanziale stabilità degli andamenti su base annua delle diverse tipologie di prodotto, con l'eccezione dell'ulteriore flessione dei prodotti energetici e in particolare degli energetici non regolamentati (-11,2%, da -8,5% del mese precedente)", avverte l'Istituto di statistica. Nel dettaglio, l'Istat registra aumenti su base mensile sia per il prezzo del gasolio (+2,5%) che, seppure in misura più contenuta, per la benzina (+0,2%). Però entrambi, diesel e verde, segnano "un'accentuazione della flessione tendenziale (-15,4%, da -13,5% di febbraio per il primo e -10,2% da -6,1% del mese precedente per il secondo) su cui incide il confronto con marzo 2015".

( 14 aprile 2016 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

“Dei Delitti e delle pene” rappresentò l’atto di nascita di una nuova civiltà giuridica

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Un caleidoscopio di capolavori

Le Scuderie del Quirinale e il Casino Ludovisi ospitano la mostra "Guercino. L'era Ludovisi a Roma"

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Dubuffet e il movimento dell’ArtBrut

Una ricca e coinvolgente mostra al Mudec-Milano

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it