È la fotografia scattata dall’Inps nel rapporto annuale sullo stato di salute del sistema pensionistico in Italia, alla presenza del capo dello Stato Mattarella, accolto dal presidente dell’istituto Fava. Che presentando il XXIII rapporto annuale dice: ”L’Inps è il vero hub del welfare italiano. Questo termine è quello che rappresenta al meglio il nostro ruolo strategico come piattaforma di collegamento tra diversi attori che, a vario titolo, operano a servizio dei cittadini”.
Lo scenario demografico attuale, caratterizzato dall'aumento dell'età media della popolazione, dal calo della fecondità e dalla riduzione della popolazione in età lavorativa, non compensati dall'immigrazione, sta determinando un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti. Il processo di invecchiamento, comune agli Stati membri dell'Unione europea, influenza negativamente la sostenibilità economica di quasi tutti i sistemi previdenziali, soprattutto laddove l'incidenza della spesa pensionistica rispetto al prodotto interno lordo è elevata. Nel 2021, l'ultimo anno in cui sono disponibili dati confrontabili, la spesa previdenziale italiana si è attestata al 16,3% del Pil, un livello inferiore solo a quello della Grecia, a fronte di una media europea del 12,9%.
Nel 2023 i lavoratori iscritti all'Inps con almeno una settimana di contributi sono stati 26,6 milioni, oltre 1,08 milioni in più del 2019. La differenza rispetto all'Istat dipende dal fatto che l'Istituto di statistica fa un’indagine campionaria mentre l'Inps dà un dato di flusso annuo. Le settimane lavorate in media nel 2023 per ogni assicurato sono state 43,1 a fronte delle 42,9 medie del 2019. Hanno trainato l'aumento i dipendenti privati a tempo indeterminato mentre si sono ridotti gli autonomi. Si registrano 540mila lavoratori in più nati in Paesi extra Ue.
Al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro. Il reddito medio da pensione per gli uomini è superiore del 35% di quello delle donne. Peralto, con la nascita di un figlio sale la probabilità di uscita dal lavoro per la donna e si riduce per l'uomo.
L'Inps ha registrato nel 2023 un risultato di esercizio positivo per 2.063 milioni di euro, in peggioramento di 5.083 milioni rispetto al 2022, quando è risultato pari a 7.146 milioni di euro. Per effetto del risultato d'esercizio conseguito e della riduzione del debito per anticipazioni di tesoreria (4.500 milioni), il patrimonio netto passa da 23.221 milioni di euro di inizio esercizio a 29.784 milioni al 31 dicembre 2023. Le entrate contributive nel 2023 raggiungono quota 269.152 milioni con un aumento sul 2022 del 5,08% mentre le uscite totali per prestazioni salgono a 398.063 con un aumento del 4,6%. I trasferimenti dello Stato salgono a 164.432 milioni con una crescita del 4,73%.
L'Inps ha intercettato nel 2023 oltre 266mila domande di Reddito di cittadinanza a rischio frode per un importo medio di 562,78 euro per 7 mensilità per un totale di risparmio che supera il miliardo.
Nel periodo gennaio-giugno 2024 sono stati circa 695mila i nuclei familiari, per circa 1,67 milioni di persone coinvolte, che hanno ricevuto il pagamento di almeno una mensilità dell'Assegno di inclusione. L’importo medio mensile erogato è stato pari a 618 euro. I nuclei beneficiari si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 69% del totale.
Giampiero Guadagni