Ma è proprio il caro energia, che ha spinto a giungo l’inflazione all’8%, ad esigere misure rapide ed efficaci. Sottolinea il leader Cisl Sbarra: ”I dati Istat indicano un’emergenza che non ammette più rinvii o divisioni: il Governo apra subito il confronto con le parti sociali su una nuova politica dei redditi che difenda salari, pensioni, potere d’acquisto delle famiglie”. Le misure introdotte ”vanno rafforzate, estendendo ulteriormente la platea del bonus bollette, confermando in via strutturale l’abbattimento delle accise sui carburanti, elevando il prelievo sui super-profitti energetici e redistribuendoli totalmente sulle fasce deboli, insieme anche all’extra-gettito Iva. Ma soprattutto va costruito un accordo triangolare che rilanci le retribuzioni, governi e gestisca prezzi e tariffe pubbliche, dia risposte strutturali sul fisco, dove occorre abbattere il cuneo fiscale sul lato lavoro e redistribuire il carico dell’Irpef a sostegno delle fasce medio-popolari degli occupati e dei pensionati. Vanno defiscalizzati i frutti della contrattazione e costruita una nuova previdenza più inclusiva e sostenibile che assicuri una terza età dignitosa a tutti, a partire da giovani e donne. Resta poi di fondo la sfida degli investimenti su formazione, politiche attive e occupazionali, nuove strategie industriali che elevino e riallochino la produttività sui salari”.
Da parte sua il segretario generale della Cgil Landini chiede alle forze politiche risposteo entro la legge di Bilancio. E osserva: ”I salari erano già bassi prima che l'inflazione aumentasse. Le proposte sono due: rinnovare i contratti con aumenti che tengano conto dell'inflazione reale. E poi c'è bisogno di un'azione strutturale sul fisco. I 200 euro una tantum dati a luglio attraverso la tassazione dei super-profitti, devono diventare stabilmente 200 euro al mese. Gli extra profitti si possono tassare al 100% e c'è bisogno di un'operazione strutturale di riforma del fisco che tassi maggiormente la rendita finanziaria e riduca strutturalmente la tassazione su lavoro dipendente e pensioni”.
Il numero uno della Uil Bombardieri parla di ”situazione di emergenza” per lavoratori e pensionati e sollecita ”un intervento sul cuneo fiscale per abbassare il lordo delle buste paga dei lavoratori e per diminuire il peso sulle pensioni. Ma abbiamo bisogno anche di controlli sulla speculazione. E chiederemo che nell'ambito di una riforma fiscale si intervenga detassando i rinnovi dei contratti. Continuiamo a sostenere che l'intervento sugli extra profitti è la strada maestra, ma per adesso è applicata solo alle aziende che coprono l'energia. Pensiamo che vada applicata anche alle grandi aziende e alle multinazionali che durante la pandemia hanno raggiunto grandi profitti”.
Per il presidente di Confindustria Bonomi ”l’unica strada per mettere soldi in tasca ai lavoratori italiani rendendo più competitive le imprese è una manovra da 16 miliardi di euro sul cuneo fiscale concentrata sui redditi sotto i 35.000 euro, da suddividere in due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese”. Tradotto in soldoni si tratta di 1.223 euro, ”una mensilità in più per sempre. Le risorse ci sono: dal Def risultano infatti 38 miliardi di euro in più di gettito fiscale, inoltre su 1.000 miliardi di spesa pubblica si può riconfigurare l'1,6%”.
Giampiero Guadagni