Quel 27 marzo 1985. Ezio Tarantelli cancella gli appunti sulla lavagna dell’aula 3 della facoltà di Economia della Sapienza di Roma. La lezione è finita, saluta gli studenti, raggiunge il parcheggio e sale sulla sua Citroen rossa. Lo aspettano in due, gli sparano in pieno volto. Sul tergicristallo rimane la rivendicazione delle Brigate rosse. Settanta pagine per dire che il salario si difende con il fucile. Tarantelli, il brillante allievo di Franco Modigliani, il consulente del servizio studi della Banca d’Italia, il presidente dell’Istituto di studi e economia del lavoro della Cisl, l’economista che «voleva lavoro per tutti», muore così, a 44 anni, crivellato di colpi.
Ma di economia, come di politica, nulla capivano i terroristi. Il 27 marzo 1985. Ezio Tarantelli cancella gli appunti sulla lavagna dell’aula 3 della facoltà di Economia della Sapienza di Roma. La lezione è finita, saluta gli studenti, raggiunge il parcheggio e sale sulla sua Citroen rossa. Lo aspettano in due, gli sparano in pieno volto. Sul tergicristallo rimane la rivendicazione delle Brigate rosse. Settanta pagine per dire che il salario si difende con il fucile. Tarantelli, il brillante allievo di Franco Modigliani, che voleva lavoro per tutti, muore a 44 anni, crivellato di colpi.
Nel corso della presentazione del libro, la vedova Carole Beebe - psicoanalista, docente alla Sapienza e poi parlamentare - e il figlio Luca hanno rivissuto la loro tragedia personale che si è intrecciata con la storia del Paese. Come scrive Alessandro Portelli nell’introduzione al volume, Carole Tarantelli ha avuto ”il coraggio e l’intelligenza di rispondere a una violenza demolendone la logica e lottando contro altre violenze, non da vittima ma da protagonista”.
I colpi che hanno spento il sole di Carole, hanno spezzato una vita e una famiglia, non hanno però fermato quelle idee che invece hanno continuato a camminare sulle gambe di chi Tarantelli l’ha amato, l’ha sostenuto e soprattutto studiato. La lezione di Tarantelli ancora oggi è raccolta dalla Cisl. Sottolinea Sbarra: ”A 38 anni dalla sua tragica scomparsa abbiamo assoluto bisogno di recepire il suo metodo per spezzare una spirale inflazionistica da offerta, legata all'aumento dei prezzi energetici e dei beni essenziali”.
Tarantelli, in piena crisi inflazionistica internazionale, propose di predeterminare il rientro dall’inflazione attraverso obiettivi concertati di prezzi, salari e fisco, assegnando al sindacato un ruolo di protagonista con governo e imprese nella definizione della manovra economica. Nel solco di questo pensiero Sbarra è tornato a sollecitare un confronto sociale vero per sconfiggere l’inflazione, tornata ad essere un’emergenza; e per affrontare le attuali partite decisive a partire dal Pnrr. Non solo: in campo la Cisl ha messo anche il progetto di legge sulla partecipazione dei lavorati, nel solco dell’economia politica di Tarantelli che ritagliava per il lavoro un ruolo di partecipazione cosciente alla politica economica e sociale del Paese.
Giampiero Guadagni