L’Esecutivo ha quindi deciso uno scostamento da 40 miliardi, cioè l’extra deficit previsto rispetto a quanto già autorizzato dal Parlamento e una linea di finanziamento complementare al Recovery Plan da circa 30 miliardi per dare una spinta aggiuntiva all’economia e riuscire a riportare il deficit al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023, al 3,4% nel 2024 e sotto il 3% nel 2025. Dall’inizio di quest’anno è stato già autorizzata una prima tranche di extradeficit da 32 miliardi, che si è tradotta nel decreto Sostegni. L’auspicio è che questo sia ”l’ultimo intervento di grande portata”, assicurando comunque ”l’impegno a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario”. I sostegni a imprese e famiglie erogati sin qui nel 2021 raggiungono il 4% del Pil dopo il 6,6% erogato lo scorso anno.
Nella premessa al Def il ministro dell’Economia Franco sottolinea: ”La seconda fondamentale gamba della strategia di uscita dalla crisi e di ritorno allo sviluppo si baserà su un forte impulso agli investimenti pubblici. Il Pnrr potrà infatti contare su una disponibilità di Fondi nazionali che lungo il periodo 2021-2026 porterà il perimetro complessivo del piano a 222 miliardi, di cui circa 169 aggiuntivi rispetto alla programmazione esistente. A tali risorse si aggiungeranno circa 15 miliardi netti provenienti dalle altre componenti del Ngeu, quale il React-Eu. Si tratta di un piano di rilancio, di uno shock positivo di investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, alla Ricerca e Sviluppo, alla digitalizzazione all'innovazione, senza precedenti nella storia recente”.
Aggiunge Franco: ”La prima esigenza che il Governo ha avvertito, e ancora avverte, è di continuare a sostenere l’economia con grande determinazione, compensando anzitutto i lavoratori e le imprese più danneggiati dalle misure sanitarie che si sono rese necessarie. Ciò non solo per ragioni di doverosa solidarietà e coesione sociale, ma anche per evitare che la chiusura definitiva di posizioni lavorative e di aziende che in condizioni normali sarebbero in grado di stare sul mercato abbassi il Pil potenziale del Paese”. Franco ha fatto anche sapere che nella seconda metà dell’anno sarà definita la riforma del fisco.
E il premier Draghi ha iniziato un giro di consultazioni con i partiti per discutere il Piano nazionale di ripresa e resilienza e lo scheletro del nuovo decreto con i sostegni e la liquidità per le imprese che dovrebbe arrivare in parallelo con la decisione sulle eventuali riaperture.
Giampiero Guadagni