Porre le basi per una vera fase di trattativa su tutti i temi messi in luce con la manifestazione del 9 febbraio. Cgil Cisl e Uil si avvicinano con questo spirito all’appuntamento di lunedì prossimo al ministero del Lavoro sulla questione previdenza. Nello specifico i sindacati confeedrali ribadiscono che “Quota 100 rappresenta, nel prossimo triennio, un'opportunità per i lavoratori che ne potranno usufruire. Rimangono però fuori migliaia e migliaia di uomini e, soprattutto, di donne che per la loro tipologia occupazionale difficilmente riescono ad arrivare a 62 anni e 38 di contributi. Si pensi al lavoro stagionale e discontinuo, ai lavori nei settori del commercio, turismo, agricoltura, edilizia”.
I sindacati chiedono al governo “di insediare immediatamente le due commissioni, quella tecnica scientifica per l'individuazione degli altri lavori gravosi e usuranti e quella per separare contabilmente la Previdenza dall'Assistenza, così come bisogna riprendere la questione dei lavoratori precoci e degli esodati”. Inoltre “occorre affrontare il tema della pensione di garanzia per i giovani, della previdenza integrativa e della governance dell'Inps e dell'Inail”.
Le organizzazioni sindacali chiederanno quindi al governo di “avviare un confronto costruttivo per dare risposte concrete all'insieme di questi problemi, con l'obiettivo di superare l'impianto dell'attuale normativa e definire un sistema previdenziale basato sulla flessibilità in uscita e sulla solidarietà”.
La questione previdenza, peraltro, avrà nuovi interlocutori all'Inps, con la nomina di Tridico a Verbaro rispettivamente commissario e subcommissario. La segretaria generale della Cisl Furlan nel suo messaggio di auguri scrive: ”Non faremo mancare ai nuovi vertici dell’Istituto il nostro contributo propositivo e la nostra disponibilità per accompagnare il processo della nuova governance dell’Ente di previdenza, lavorando insieme per una efficace riorganizzazione e trasparenza dei servizi, nel quadro di una valorizzazione e riqualificazione del personale, salvaguardando e rafforzando la partecipazione ed il ruolo di indirizzo e controllo dei principali stakeholders dell’Istituto che rimangono i lavoratori e le imprese”.