La ripresa economica dell'Ue si sta rafforzando e ampliando, contribuendo in modo significativo alla crescita globale. "I rischi sono più bilanciati ma continuano a essere al ribasso nel medio termine”. Lo afferma il Fmi nel Regional Economic Outlook per l'Europa, invitando gli stati membri con un elevato debito pubblico ad approfittare di questo momento positivo per ridurlo senza mettere a rischio la crescita. Tra i paesi cui è specificatamente rivolto il consiglio del Fmi figurano il Belgio, la Francia, l’Italia, il Portogallo, la Spagna e il Regno Unito.
L'attuazione delle riforme strutturali - mette in evidenza il Fondo - è un elemento centrale per rafforzare l'economia aumentandone la produttività, rendendo più competitivo il mercato dei prodotti e migliorando quello del lavoro e dell'istruzione.
Il Fmi ribadisce per l’Italia le stime presentate nel World Economic Outlook di ottobre, dove ha stimato un debito che quest'anno raggiungerà un picco pari al 133% del Pil per poi calare al 131,4 per cento nel 2018 e al 128,8 per cento nel 2019. Il Pil, sempre secondo le stime del Fmi, quest’anno registrerà invece un incremento dell’1,5 per cento, per poi rallentare nel 2018 ad un +1,1 per cento e +0,9 per cento nel 2019. Il deficit si ridurrà al 2,2 per cento del Pil nel 2017, all'1,3 per cento nel 2018 e allo 0,3 per cento nel 2019. La disoccupazione è attesa in limatura all'11,4 per cento quest'anno, all'11 per cento il prossimo e al 10,6 per cento nel 2019.