Venerdì 22 novembre 2024, ore 10:15

Economia 

Fisco, la proposta di riforma non è equa 

Cgil, Cisl e Uil giudicano ”non rispondente alle reali esigenze di una vera, equa e giusta riforma fiscale” il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell'Irpef delle Commissioni Finanze della Camera e del Senato.
Il documento contiene le linee guida della riforma. Tra queste: la riduzione dell’Irpef per i contribuenti della terza fascia di reddito (quella tra 28.000 e 55.000 euro); la modifica della dinamica delle aliquote marginali effettive eliminando le discontinuità più brusche; il mantenimento del regime agevolato e semplificato per le piccolissime imprese ed i lavoratori autonomi a un livello di fatturato di 65.000 euro all’anno; aliquota proporzionale al 15%, tranne per i primi cinque anni ad aliquota al 5%. E ancora: diverse modalità di versamento delle imposte dirette da parte dei lavoratori autonomi e la contestuale eliminazione o sostanziale riduzione della ritenuta d’acconto. Inoltre, sono previsti meccanismi di premialità in grado di accompagnare famiglie e imprese nel processo di transizione ecologica e la cancellazione di tributi minori.
Il documento delle Commissioni sarà la base su cui il Governo dovrà costruire la legge delega entro luglio, come indicato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Affermano Gianna Fracassi, vice segretaria generale Cgil, Giulio Romani, segretario confederale Cisl, e Domenico Proietti, segretario confederale Uil: ”Il documento non affronta in maniera efficace il tema della lotta all’evasione fiscale che vede l'Italia maglia nera in Europa. Una svolta nella lotta all'evasione fiscale è propedeutica ad ogni ipotesi di riforma dell'Irpef e dell'intero sistema tributario. La riforma fiscale deve avere come primo obiettivo il taglio delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati che sono i soggetti a più alta fedeltà fiscale”.
La riforma dell'Irpef per Cgil, Cisl e Uil, deve essere fondata su un ampliamento della base imponibile e sulla strutturazione di un’imposta pienamente progressiva dai redditi più bassi ai più elevati. La leva fiscale, insieme alle politiche sociali ed economiche, deve essere utilizzata anche per colmare le diseguaglianze di ricchezza che hanno raggiunto dimensioni preoccupanti nel nostro Paese. Le spese fiscali devono essere rimodulate verificandone la reale efficacia, tutelando quelle di rilevanza sociale ed eliminando quelle ambientalmente dannose. La trasformazione degli strumenti tributari locali deve avvenire in invarianza di gettito.
I sindacati sono contrari all'abolizione dell'Irap: ”Sarebbe un errore gravissimo portare la tassazione delle rendite finanziarie al di sotto del 26% come sembra trasparire dal Documento”.
Per Cgil, Cisl e Uil la riforma fiscale deve avere un riferimento europeo ed internazionale e ”il Governo deve sviluppare un'azione per arrivare ad una vera e propria Unione fiscale europea”.
Sull’insieme di questi temi i sindacati chiedono al Presidente Draghi di aprire un tavolo di discussione su un tema ”decisivo per la ricostruzione economica, sociale e civile del Paese”.
Giampiero Guadagni

( 8 luglio 2021 )

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