Migliora la produzione dell'industria metalmeccanica che nel terzo trimestre dell'anno ha segnato un progresso del 2,5% rispetto al trimestre precedente, dopo un calo dello 0,8% registrato nel secondo trimestre. Lo rileva la 140/ma indagine congiunturale di Federmeccanica, che evidenzia anche la ripresa della domanda interna. Mediamente i volumi di produzione metalmeccanici, nei primi nove mesi del 2016, sono cresciuti del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E' "un momento di svolta dal punto di vista delle relazioni industriali e sembra esserci anche una svolta dal punto di vista dei numeri", ha sottolineato il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, riferendosi oltre che ai dati dell'indagine al contratto nazionale dei metalmeccanici, la cui ipotesi di accordo è stata siglata sabato scorso. La crescita, tuttavia, non compensa quanto perso nella fase recessiva: i volumi di produzione "risultano, infatti, ancora inferiori del 26,5% rispetto al primo trimestre del 2008", come ha evidenziato il vicepresidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz.
Alla crescita, ha dichiarato Franchi, "ha contribuito la domanda interna grazie al buon andamento della spesa delle famiglie e allo slancio registrato dagli investimenti. Al contrario, la componente estera della domanda risente del rallentamento dei tassi di crescita del commercio mondiale".
Il portafoglio ordini si conferma stabile, le prospettive produttive sono positive grazie sia al miglioramento della domanda interna sia per la componente estera, mentre non si registrano variazioni di rilievo sull'evoluzione dei livelli occupazionali che, nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 addetti, nei primi otto mesi del 2016 hanno registrato un parziale ridimensionamento (-0,7% rispetto all'analogo periodo del 2015); sempre nello stesso periodo, le ore di Cig autorizzate sono state pari a 217 milioni, con un incremento tendenziale del 6,8%.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)