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Fca, Pomigliano: a fine marzo la presentazione del progetto per il futuro dello stabilimento

Il futuro della Panda è lontano da Pomigliano. Alla fine di marzo Fiat Chrysler presenterà ai sindacati i progetti per il futuro dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco, intanto le Rsa sindacali hanno siglato un accordo per la proroga di tre mesi dei contratti di solidarietà

"Abbiamo delle idee - ha affermato Alfredo Altavilla, responsabile Fca per l'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), parlando del trasferimento della produzione della Panda dalla fabbrica campana entro il 2019-2020 - e il piano che intendiamo condividere con i sindacati il 31 marzo lo abbiamo deciso prima di quello che è stato detto ieri", dall'amministratore delegato Sergio Marchionne. "L'attuale Panda - ha spiegato Altavilla al salone dell'auto di Ginevra - continuerà a essere prodotta ancora per due anni e mezzo. Marchionne è stato estremamente chiaro: a Pomigliano faremo vetture premium. I nostri brand premium globali sono i famosi tre che conoscete perfettamente: Alfa Romeo, Maserati e Jeep, sceglieremo all'interno di questi marchi".

''Per la Fim-Cisl è fondamentale definire tempi certi e stretti per guardare ad un futuro sempre più industriale dello stabilimento di Pomigliano D'Arco''. Lo ha detto il segretario generale della Fim di Napoli, Biagio Trapani. Trapani ha sottolineato che nel corso dell'incontro di oggi ''è emerso che per effetto dei volumi della Panda nel primo semestre 2017 il numero dei lavoratori impegnati nella temporanea missione lavorativa a Cassino si riduce momentaneamente da circa 500 previsti a circa 300 rimanendo invariato l'orario di lavoro su 12 turni''. ''Tale quadro - ha proseguito il sindacalista - consente un'ulteriore riduzione del numero dei lavoratori in contratto di solidarietà e abbassa la soglia di riduzione lavoro intorno al 20%. Inoltre anche alla luce delle ultime dichiarazioni della Fca che ribadiscono la volontà dell'azienda ad assegnare vetture premium per Pomigliano, si è giunti alla firma di una proroga di 3 mesi del contratto di solidarietà termine entro il quale riteniamo come Fim che serve un confronto sulle missioni produttive gli investimenti per lo stabilimento campano''.

Intanto slitta a giugno la comunicazione di Fca ai sindacati dei modelli che saranno prodotti nello stabilimento di Pomigliano d'Arco, fino ad allora saranno prorogati i contratti di solidarietà per le maestranze della fabbrica. “La Panda andrà altrove, ma non ora, intorno al 2019-2020. Oggi non cambiamo nulla, la fabbrica produce bene. Certo la futura Panda non la faremo lì, non la faremo in Italia. Con tutto il rispetto Pomigliano sa fare di meglio”. Dichiara Sergio Marchionne, ceo di Fca, parlando con i giornalisti al Salone dell’Auto di Ginevra.

A motivare questa scelta è la strategia impostata con il piano industriale del 2014, nel quale alle fabbriche italiane è affidato il compito di sviluppare gradualmente il segmento premium, che assicura margini più elevati. Strategia ribadita anche oggi da Marchionne: “La nostra strada per vivere nella globalizzazione - ha spiegato Marchionne - è nella creazione di marchi globali come Jeep e marchi iconici e premio, come Alfa e Maserati". Marchi e vetture che garantiscono anche maggiore occupazione. La Panda potrebbe tornare a Tichy, in Polonia; in questo caso si troverebbe a percorrere in senso contrario strada la strada iniziata con il back reshoring del 2011, che diede una nuova mission ad uno stabilimento sull’orlo della chusura. Un’operazione, va ricordato, resa possibile dall’accodo sindacale separato del 2010 e dalla vittoria del sì al successivo referendum tra i lavoratori.

A Pomigliano potrebbe arrivare - stando alle indiscrezioni - un Suv di piccola taglia a marchio Alfa Romeo, mentre un Suv più grande potrebbe venir prodotto a Mirafiori. Porta chiusa, invece, alle cessioni: ”Finche ci sono io - ha detto l’ad - non cederemo nessun brand”. E semiaperta alle ipotesi di consolidamento sul mercato mondiale. Anche se il matrimonio tra Psa e Opel ha ridotto ”del 20% le possibili sinergie” rendendo meno attraente un’eventuale fusione, l’idea di condurre Fca all’altare con Gm non è sfumata del tutto. "Non chiudo mai nessuna porta, impossibile chiudere la porta con Gm perchè non si è mai aperta - ha ribadito Marchionne - Ho bussato e non ho avuto risposta. Potrei bussare di nuovo o bussare ad altre porte. Se utile per il business lo farei”.

 

 

( 8 marzo 2017 )

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