L’ecotassa inserita nella manovra rischia di mandare a picco il piano Fca per le fabbriche italiane. Le parole pronunciate a Detroit dall’ad Mike Manley hanno avuto l’effetto di una scudisciata sui sindacati, che vedono materializzarsi la possibilità che vadano in fumo 5 miliardi di investimenti. ”Il provvedimento bonus/malus sugli incentivi ha cambiato lo scenario che abbiamo di fronte - ha affermato Manley parlando delle prospettive del gruppo - Ma il piano non è assolutamente bloccato. Forse lo modificheremo. Ma potremo capire se e come sarà modificato solo quando saranno chiari gli effetti che la nuova legge potrà avere sul mercato”.
Dai sindacati è partita immediatamente la richiesta di rivedere la norma. ”Il governo deve immediatamente ritornare sui propri passi - dice il segretario generale della Fim Marco Bentivogli - e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell'auto e con essa migliaia di posti di lavoro”. Se così non fosse, avverte Bentivogli, ”la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrari”. Anche gli altri sindacati dei metalmeccanici hanno drizzato le antenne: ”Comprendiamo le motivazioni di Fca, ma noi non siamo disposti a mettere in discussione il piano industriale che ci è stato presentato - sostiene il numero uno della Uilm Rocco Palombella - Quel che è certo è che faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada”.
Dura la presa di posizione della Cisl con la segretaria generale Annamaria Furlan: "Da subito abbiamo detto al governo che l'ecotassa avrebbe creato difficoltà nel nostro Paese. Credo che agevolare la produzione industriale fuori dal nostro Paese non faccia crescere l'occupazione e la ricchezza in Italia. Quella e' una norma assolutamente da rivedere".
( Articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)