Da un record all’altro Fca continua la sua corsa in Borsa in questo primo scorcio di 2018. Il titolo in mattinata ha superato la soglia dei 18 euro, per poi attestarsi leggermente al di sotto. Il mercato sembra scommettere, come già ad agosto, quando sotto la spinta delle voci di un possibile deal con un grande costruttore cinese le azioni del gruppo presero il volo, su un’alleanza a breve termine. Il risultato è che nel giro di poche sedute Fca è cresciuta del 20%. I movimenti in atto potrebbero però nascondere nient’altro che una fiammata speculativa. Prima di tutto perché il balzo in Borsa non è dovuto ad un massiccio volume di scambi, bensì da tre distinti blocchi di acquisti, dietro i quali si intravede la mano dei grandi fondi. E poi perché il calendario, fitto di appuntamenti, sembra poco propizio ad operazioni in grane stile. Il 15 gennaio al Salone di Detroit Sergio Marchionne terrà una conferenza stampa nel corso della quale molto probabilmente annuncerà la data dell’Investor Day. Si sa già, comunque, che sarà a giugno. In quell’occasione l’ad, che lascerà il timone a fine anno, presenterà il piano industriale che segnerà il cammino di Fca fino al 2022. E’ proprio sul piano industriale che sono puntati tutti gli occhi, a cominciare da quelli dei sindacati italiani, che continuano a sollecitare investimenti sugli stabilimenti ancora sottoutilizzati, Pomigliano e Mirafiori in prima battuta.
(L'articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)