Sabato 23 novembre 2024, ore 4:50

Welfare 

Famiglia, arriva l’assegno unico 

Un assegno fino a 250 euro al mese per ogni figlio fino a 21 anni di età: è quanto riceveranno tutte le famiglie dal 1° luglio 2021 con una maggiorazione per i figli disabili. Si tratta dell’assegno unico universale, provvedimento centrale del Family Act, che ha avuto l’ok definitivo dal Senato dopo il primo via libera della Camera della scorsa estate. L’assegno prevede un importo massimo di 250 euro al mese, calcolato in base all’Isee; verrà diviso in parti uguali tra i genitori e andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno riconosciute alla famiglia, dai vari bonus alle detrazioni per figli. Sarà corrisposto a tutti, compresi incapienti, autonomi e partite Iva, finora escluse. Arriverà sotto forma di denaro o di credito d’imposta e sarà riconosciuto per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di età, con importo maggiorato dal secondo figlio in poi e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili.
L’assegno prevede un importo pieno fino al diciottesimo anno di età per poi essere ridotto fino al compimento del ventunesimo anno ed erogato direttamente al figlio maggiorenne nel caso in cui questo sia iscritto all’università, svolga un tirocinio, frequenti un corso professionale o risulti disoccupato. Non è incompatibile con il reddito di cittadinanza.
Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato i primi 3 miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 15 miliardi attualmente dedicati ad altri 8 strumenti che andranno gradualmente in soffitta, dai vari bonus (nascita, bebè), alle detrazioni per i figli a carico e l'assegno familiare.
”E’ un risultato storico perché in Italia facciamo finalmente un primo passo per cambiare le politiche familiari, rimettendo al centro le nuove generazioni, le donne, il sostegno alla genitorialità e la parità di genere”, afferma la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti (Iv), che sottolinea come si tratti del ”primo pezzo di un’ampia riforma a servizio delle famiglie, che diventa legge dello Stato. Alla fine del percorso avremo una visione organica delle politiche familiari. Se ci limitassimo solo all’assegno sbaglieremmo di nuovo strategia: ragion per cui questa misura sta dentro al Family act, agganciata ad altre altrettanto rilevanti. Il Family Act, all’esame della commissione Affari sociali della Camera, prevede anche la riforma dei congedi parentali che saranno paritari tra uomo e donna; e poi incentivi al lavoro femminile e sviluppo dei servizi educativi, a partire dalla prima infanzia.
Entro 12 mesi il Governo dovrà attuare a delega sull’assegno unico.. I sindacati chiedono di essere coinvolti nella messa a punto dei decreti attuativi e la politica già reclama più fondi, soprattutto per evitare che con i nuovi parametri qualche famiglia ci rimetta.
Per il segretario generale della Cisl Sbarra si tratta di ”un primo passo importante fortemente voluto dalla Cisl e da altre associazioni da oltre un decennio impegnate ad un potenziamento, una semplificazione e una razionalizzazione delle misure di sostegno per le famiglie con figli”. Aggiunge il numero uno di Via Po: ”Siamo pienamente convinti che questa nuova misura possa recare importanti benefici alle famiglie e per questo ne abbiamo convintamente sostenuto il principio contenuto nel Family Act e il successivo finanziamento. Occorre ora intraprendere il passo decisivo e più importante: quello della scrittura dei decreti delegati che disegneranno la struttura della misura e ne definiranno le norme attuative. Bisognerà tenere insieme i due principi alla base della riforma: equità e universalità, senza penalizzare nessuno. La Cisl ritiene che questo percorso vada attuato attraverso una piena concertazione tra governo e parti sociali, aprendo subito il confronto su una nuova riforma fiscale complessiva, sapendo anche che le risorse fornite dai lavoratori dipendenti e dai pensionati attraverso la loro contribuzione e tassazione sono preponderanti per il finanziamento delle misure per sostenere le famiglie”.
Giampiero Guadagni

( 30 marzo 2021 )

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