Electrolux prova a voltare pagina con 150 milioni di investimenti sugli stabilimenti italiani. La lunga traversata nel deserto iniziata con la vertenza del 2014, chiusa con un sofferto accordo dopo 150 ore di sciopero, non è però ancora compiuta.
Le difficoltà sono concentrate sopratutto nelle fabbriche di Solaro (Milano) e Porcia (Pordenone). Nella prima, soprattutto, dove ci sono ancora 200 lavoratori in esubero, numero che con gli investimenti annunciati (14 milioni in due anni) potrebbe scendere a 150 qualora i volumi produttivi salissero in misura significativa. A Porcia, invece, gli esuberi sono 80.
Nell’incontro che si è svolto al ministero dello Economico i sindacati hanno perciò chiesto al governo la proroga degli ammortizzatori sociali per un anno. Proroga che non sarà necessaria per gli stabilimenti di Forlì e Susegana (Treviso). I sindacati hanno accolto il piano illustrato dall’azienda con moderato ottimismo. Per Fim Fiom e Uilm la direzione di marcia è giusta, si tratta di capire come evolverà la situazione nelle fabbriche che sono ancora lontane dagli obiettivi fissati dall’accordo del 2014. In prospettiva è necessario, sottolinea la segretaria nazionale della Fim Alessandrea Damiani, ”un incontro con l’azienda sul nuovo piano industriale del gruppo per il prossimo triennio. Lo spostamento che si sta verificando nel mercato degli elettrodomestici in tutta l’area Emea”, osserva la sindacalista, determina ”la concentrazione dei fatturati sull’alta gamma di prodotto” e ”impone al più presto nuovi investimenti per il resto dei siti del gruppo Electrolux, per questo è stato programmato un prossimo incontro entro la fine novembre di quest’anno”.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)